OVARO: I valori della montagna nelle foto di Ulderica Da Pozzo
Centosessanta foto per raccontare i colori e i ‘valori’ delle montagne, delle valli e della gente della Carnia: e’ il libro di fotografie (”Carnia” – Forum/Editrice Universitaria Udinese) di Ulderica Da Pozzo,fotografa friulana autrice di alcune delle opere, scelte da Arles da Claude Lemagny, conservate nel Department des estampes et de la photographie della Bibliotheque Nationale di Parigi. Le foto – scattate in un arco di tempo di oltre venti anni – propongono, in uno spazio atemporale nel quale uomo e natura si fondono e dividono in continuazione, il variegato mondo di una zona delle Alpi ancora poco trasformata e devastata dal turismo di massa: ci sono i paesaggi d’ alta quota, i colori delle stagioni e gli elementi della natura; ma ci sono anche gli insediamenti dell’ uomo (dai paesi alle stalle, alle case, alle malghe) e le persone (bambini, anziani, giovani e, soprattutto,donne). Quello che sicuramente manca nel libro e’ la Carnia che vive nei fondovalle, le stazioni delle corriere con il rumoroso popolo di studenti o i capannoni del mito della facile industrializzazione. ”E’ un’ assenza frutto di una scelta precisa – ha spiegato ieri sera Gian Paolo Gri, professore di Antropologia, durante la presentazione del libro nella minuscola frazione di Ovasta di Ovaro, – perche’ quella ritratta da Ulderica Da Pozzo e’ una Carnia laterale, marginale, alta, vera, senza pero’ nulla di nostalgico”. ”Una Carnia – ha aggiunto il Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, anche lui carnico – che deve rimanere tale perche’ e’ un valore, per chi vive in Carnia e per tutta la comunita’ regionale, sul piano della qualita’ della vita, dell’ ambiente e della testimonianza di stili di vita”.Deve, pero’, ”trovare forme d’ integrazione con i fondovalle,dove deve esserci qualita’ della produzione e del lavoro perche’ i giovani possano lavorare a valle e vivere nei paesi. Per questo – ha spiegato Tondo – le foto di Da Pozzo non sono solo una testimonianza, ma un investimento di conoscenza del territorio, delle persone, delle tradizioni e delle valenze culturali di un’ area”. Nel libro, accanto alle immagini, ci sono alcune brevi testimonianze di Furio Bianco, George Churchill, Julius Kugy,Dante Spinotti, Leonardo Zanier, Chino Ermacora e Novella Cantarutti, per la quale il valore del libro e’ ”aver restituito voce al silenzio, a tutti i silenzi della Carnia, a tutti gli uomini e le donne che vi abitano, vivono e lavorano.In questo senso – ha spiegato – sono immagini che richiamano valori veri” con ”lampi di azzurro, verde, blu – e’ l’ analisi di Maria Amalia D’ Aronco, Prorettore dell’ Universita’ di Udine – che accompagnano immagini di uomini e donne e diventano lampi di luce e di speranza”.
