CHIUSAFORTE- E’ polemica per gli impianti chiusi di Sella Nevea

Perché la Promotur ha deciso di aprire gli impianti sciistici solo il 20 dicembre, quando a Sella Nevea ci sono già ora 70 centimetri di neve? Se lo chiede Ivano Sabidussi, direttore della locale Scuola di sci e noto operatore turistico della località montana friulana. “La situazione sarebbe ottimale per aprire i due skilift, obsoleti finché si vuole ma sempre funzionanti ed ideali per portare a sciare i bambini- spiega- Ma c’è anche la possibilità di tracciare una pista per il fondo. E poi non scordiamoci gli appassionati dello sci alpinismo, visto che Conca Prevala è una delle loro mete preferite”. Nel lungo ponte dell’Immacolata, però, gli sci rimarranno in cantina: “A Promotur non è bastata la neve e nemmeno il prodigarsi del Gs Sella Nevea per portare in quota oltre 150 fondisti per la disputa della prima gara del calendario regionale, in programma il 14 dicembre- afferma Sabidussi- E non bastano nemmeno gli sforzi dei pochi operatori alberghieri rimasti in loco nonostante la carente impiantistica. Abbiamo messo mano al nostro portafoglio e non a quello dei contribuenti, con la sola pretesa di vedere aperta la Funivia del Canin”. Sabidussi spiega che le uniche spese aggiuntive sarebbero quelle dell’energia elettrica, perché i costi per maestranze ed attrezzature sono comunque da sostenere: “Per una questione di pochi euro è stato impedito agli operatori economici locali di fare qualche affare in anticipo e dare visibilità alla località proprio nel periodo clou della prevendita degli skipass e della vendita di settimane bianche, visto che poi nel corso della stagione saremo penalizzati dai nostri impianti- polemizza Sabidussi- Al direttore di Promotur, Ventura, chiedo di ricordarsi che Sella Nevea esiste ancora anche grazie a chi si alza alle cinque del mattino e lavora tutto il giorno per mantenere viva la località e sfamare la propria famiglia”. Ma c’è di più: “Causa mancanza di fondi, non siamo ancora sicuri dell’operatività del Servizio di soccorso sulle piste- dice Sabidussi- Inoltre nell’ultimo decennio non è stato presentato un solo progetto di rilancio turistico della località. Ora si sta cercando di togliere anche la nostra unica vera potenzialità e risorsa, la neve. Forse a qualcuno, visto che gli oltre 500 cannoni sparaneve delle altre località regionali sono inutilizzabili, dà fastidio promuovere l’unica zona nella quale ora si può sciare”. E il collegamento con Bovec? “Esiste solo nelle promesse politiche” conclude Sabidussi.

(dal Gazzettino)