GEMONA- Petizione per la ricostruzione del Castello
Alcuni rappresentanti del gruppo
culturale-politico “Glemone Vive”, accompagnati dal
vicepresidente del Consiglio regionale, Carlo Monai, hanno
consegnato al presidente dell’Aula, Sandro Tesini, una petizione
sottoscritta da mille cittadini con la quale intendono
sollecitare Sovrintendenza per i beni architettonici del Friuli
Venezia Giulia, Provveditorato alle opere pubbliche, Genio
civile, Amministrazione comunale e tutti gli Enti pubblici
interessati affinché, dopo quasi 28 anni dal terremoto, vengano
restituiti ai Gemonesi il castello e il suo parco.
Ciò che desideriamo – ha spiegato Bruno Seravalli, portavoce del
gruppo – é che la Regione si faccia promotrice di un tavolo di
concertazione tra tutti questi soggetti perché si arrivi ad una
soluzione rapida della ricostruzione dello storico edificio e,
nel frattempo, si possa quanto meno usufruire nuovamente del
parco, essenziale per il turismo. Lo scopo é restituire
all’intera area la funzione di simbolo della comunità, garantendo
una destinazione pubblica adeguata ed inserita in uno studio
complessivo ed organico del centro storico.
Nella petizione, la “Glemone vive” ripercorre le tappe
fondamentali del castello dopo i danni del ’76: nel 1982 viene
approvato il progetto generale; negli anni successivi vengono
realizzati i primi 4 lotti; nel 1994 il Provveditorato alle opere
pubbliche di Trieste ammette al finanziamento il 5° lotto dei
lavori di ripristino statico e funzionale del castello, importo
complessivo 7,2 miliardi di vecchie lire; nel 1996 la Giunta
comunale approva il progetto definitivo delle opere del 5° lotto
e un anno dopo é il Provveditorato ad approvarlo; nel 1998 la
Giunta comunale dice sì alla perizia di spesa predisposta dalla
Sovrintendenza per i beni architettonici (760 milioni sempre di
lire, che trovano copertura nei 7,2 miliardi totali).
Nell’aprile 2003, la Giunta comunale approva il progetto
esecutivo delle opere del 5° lotto, impegnando così i 7,2
miliardi di lire concessi nel 1994 (pari a 3.718.489,67 euro).
Questo progetto, però, non è stato ancora accolto dal
Provveditorato perché, d’intesa con la Sovrintendenza, ha
disposto un supplemento di indagini archeologiche ancora in corso
di elaborazione. Il timore dei firmatari è che scadano i tempi
utili per poter usufruire dei contributi regionali.
Il presidente Tesini si é detto d’accordo, con il vicepresidente
Monai, dell’importanza della petizione e dell’esigenza, per
Gemona, che al centro storico sia ridata la sua importanza e
venga valorizzato anche attraverso il parco del castello. Di ciò
ne beneficerà il turismo della zona e dunque la sua economia,
oltre alla valenza storica e architettonica dell’intera area. Ha
quindi assicurato che farà pervenire al più presto la petizione
alla Commissione consiliare competente per materia. Ma non ha
mancato di impegnarsi a sollecitare anche la sensibilità della
Giunta affinché faccia quanto di sua competenza perché la
situazione presso la Sovrintendenza si sblocchi.
