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Consiglio comunale di Tolmezzo alle 9 di un giorno feriale. L’opposizione: «Inaudito»

“Con una mossa inaudita, perché senza precedenti a Tolmezzo, che soprattutto inutilmente costerà soldi alle casse del Comune e, quindi, dei cittadini, il sindaco ha convocato il Consiglio comunale per una mattina lavorativa, alle 9 di mercoledì 3 dicembre. Convocazione diramata appena due giorni prima eppure, visti i temi da trattare, senza alcuna necessità di urgenza tale da collocarla in quella fascia oraria. Le conseguenze: molti consiglieri comunali avranno palese difficoltà se non saranno impossibilitati a partecipare, visto il pieno orario lavorativo della seduta e la ragioneria comunale dovrà liquidare ai datori di lavoro le somme per l’assenza dei propri dipendenti che parteciperanno alla seduta. Altro che Tolmezzo che guarda al futuro! Così facendo il sindaco limita l’amministrazione ad una attività riservata ai pensionati, e chi lavora o studia resta di fatto escluso”. Così i consiglieri di opposizione Francesco Brollo, Marco Craighero, Fabiola De Martino e Gabriele Moser.

“Questa scelta del sindaco mette tutti i lavoratori consiglieri comunali in una situazione di forte criticità nei confronti delle aziende per cui prestano servizio nel caso dei dipendenti o dei clienti nei casi di partite iva poiché, per poter partecipare a sedute come quella di mercoledì sono costretti a interrompere, dall’oggi al domani, la propria attività professionale – proseguono i consiglieri di minoranza -. Questo per chi potrà ottenere, non senza difficoltà, dai rispettivi responsabili la possibilità di usufruire del permesso per l’astensione dal lavoro. Per quanti, in considerazione del poco preavviso, saranno costretti a non partecipare alla seduta consiliare si vedranno compressa la possibilità di esercitare il ruolo di consigliere comunale. Ciò, dunque, genera non solo pesanti disagi organizzativi per i lavoratori e per le aziende, ma comporta soprattutto inutili oneri economici a carico del Comune, che dovrà, come previsto dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, compensare economicamente i datori di lavoro di tutti i consiglieri lavoratori, anche di maggioranza, per l’attività professionale non prestata durante il tempo necessario all’espletamento del mandato consiliare”.

I quattro consiglieri concludono così: “Ci chiediamo se anche i colleghi di maggioranza non condividano questa oggettiva perplessità, considerato che non sussistono motivi di indifferibile urgenza che imponessero una convocazione per quel giorno in quella fascia oraria. Non è così che si favorisce la partecipazione popolare alla vita amministrativa e politica della città”.