VIDEO – Fedriga: «Il villaggio “Cainero” di Progettoautismo Fvg è una rivoluzione culturale»
“Da qui parte una rivoluzione per il mondo della disabilità, ma non solo: si tratta, più ampiamente, di una rivoluzione culturale, perché in tanti affrontano giustamente il tema del ‘dopo di noi’, ma qui affronta per la prima volta il ‘durante noi’: sono orgoglioso che sia il Friuli Venezia Giulia a iniziare questa magnifica esperienza che mi piacerebbe fosse un modello che possiamo esportare, l’inizio di un percorso che non riguardi solo la nostra regione. L’Amministrazione regionale continuerà ad essere al fianco di Progettoautismo Fvg”.
Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga partecipando assieme all’assessore alla Salute e Politiche sociali Riccardo Riccardi alla cerimonia di posa della prima pietra del villaggio di co-housing, intitolato alla figura di Enzo Cainero, il primo a prevedere la convivenza dei figli con disturbo dello spettro autistico insieme ai loro genitori, a Feletto Umberto.
Il progetto è stato avviato dalla Fondazione Progettoautismo FVG Onlus, punto di riferimento per 98 famiglie in regione, nata nel 2006, prima come piccola associazione, dalla volontà della presidente Elena Bulfone come gesto concreto e lungimirante per suo figlio Alessandro e per la sorella Martina, trasformando una lotta privata in un modello di eccellenza regionale nel supporto alle persone con Disturbo dello spettro autistico.
“Elena e suo marito potevano chiedersi semplicemente ‘come risolviamo i problemi della nostra famiglia?’ e invece – ha sottolineato Fedriga – hanno messo a disposizione esperienza per le altre famiglie, per cercare di affrontare insieme e migliorare la risposta a un problema che è della comunità. E questa è una cosa straordinaria perché ci stanno proponendo un modello di società individualista, dove ognuno guarda e risponde a se stesso: qui abbiamo l’esempio opposto e questo rappresenta quello spirito che ha sempre contraddistinto la nostra regione, faro di volontariato e solidarietà”.
Il progetto è reso possibile da una formula che unisce la leadership pubblica con la mobilitazione privata: la Fondazione ha raccolto oltre 1.000.000 euro in fundraising per il progetto, il cui costo è di 10.000.000 euro, per cui la Regione copre il 70 per cento.
Riccardi ha sottolineato nel suo intervento proprio il ruolo del pubblico nell’assecondare le più giuste risposte ai bisogni di salute di una società complessa che deve risolvere non tanto e non solo il nodo dell’acuzie, ma soprattutto quello della cronicità.
“La più grande lezione è la storia della scelta della politica che sta a monte di questo momento: cosa ne sarebbe oggi di questo straordinario movimento composto da famiglie, da portatori di interesse, se noi avessimo lasciato esclusivamente dentro il perimetro delle istituzioni, delle Aziende sanitarie, delle Regioni e dei Comuni, la capacità di risposta a fenomeni che hanno bisogno di un approccio culturale forte? Il presidente Fedriga ha scelto nel 2028 di valorizzare il tema della sussidiarietà, che ha fatto grande questo Paese, e che ha consentito oggi ad una madre coraggio – con di certo a fianco le istituzioni, le Aziende sanitarie, il sistema professionale – di liberare energie straordinarie per risposte importanti che da sole le istituzioni non sarebbero state in grado di garantire. Non dobbiamo avere paura di questa energia, perché è una forza straordinaria che muove il cuore e rende possibili questi risultati” ha affermato Riccardi.
L’assessore ha ribadito che la capacità di una struttura ospedaliera, di una terapia farmacologica, nel dare risposte ai bisogni di salute non è più sufficiente, “è qualcosa di più grande e complicato, che incontra ancora molte resistenze. Dentro questa storia leggiamo una soluzione” ha indicato Riccardi, citando tra i presenti Mario Brancati, presidente della Consulta regionale per la disabilità, a fianco all’amministrazione e al Consiglio regionale nella scrittura della nuova legge sulla disabilità, che affronta il tema della libertà, dell’indipendenza, delle persone, “ovvero – ha rimarcato Riccardi – il valore più alto attorno al bisogno della salute”.
All’inaugurazione sono intervenuti la presidente della Fondazione Elena Bulfone, il sindaco di Tavagnacco Giovanni Cucci, il prefetto di Udine Domenico Lione, il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, il comandante della Brigata Alpina Julia Francesco Maioriello, il presidente della Fondazione don Gnocchi don Vincenzo Barbante.
Come testimonial hanno portato la loro esperienza Toni Capuozzo e Elio. Presenti sul palco anche i campioni sportivi Elia Viviani, Chiara Cainero, Edi Orioli e Mara Navarria.
