Cavazzo, si dimettono sei consiglieri comunali. Rischio paralisi
Caos politico a Cavazzo Carnico, dove nella mattinata di lunedì il vicesindaco Alex Fior ha rassegnato le dimissioni, seguito a ruota da due consiglieri di maggioranza (Loris Angeli e Riccardo Zoffi), e dai tre rappresentanti dell’opposizione guidata dall’ex sindaco Gianni Borghi, della lista Impegno e continuità per Cavazzo (Monica Pusca e Dennis Iob). Un effetto domino che potrebbe portare a compromette la maggioranza uscita dalle elezioni del 2024, guidata dal sindaca Tiziana D’Agaro.
Fior, eletto con la lista Insieme Cavazzo Cesclans Mena Somplago, ha motivato la propria scelta in un post pubblicato su Facebook, poi ripreso nel gruppo locale “Sei di Cavazzo se…”: «Con grande dispiacere – ha scritto – oggi, insieme ad altri due consiglieri, ho consegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere di Cavazzo. Purtroppo le condizioni non erano più idonee a portare avanti in modo proficuo il mio mandato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata ricevere offese anonime via posta in merito a una votazione che doveva restare confidenziale, e forse così non è stato. Ringrazio chi mi ha sostenuto in questi 17 mesi e chi mi ha aiutato. Grazie».
Le sue parole hanno suscitato le prime reazioni e commenti. Alcuni concittadini hanno espresso solidarietà, mentre altri hanno invitato Fior a rivolgersi ai carabinieri per denunciare gli insulti ricevuti e chiarire pubblicamente le ragioni delle dimissioni. Altri invece hanno avanzato dubbi e perplessità sull’inedita contemporaneità delle dimissioni anche da parte dell’opposizione.
La prima cittadina Tiziana D’Agaro, al Messaggero Veneto, conferma l’esistenza di una sola lettera anonima, indirizzata a un consigliere, e respinge l’idea di una frattura insanabile: «Era una proposta che avevo avanzato io sulla Palestina, ma non l’ho mai portata in Consiglio perché tre persone erano contrarie. Tutti abbiamo espresso solidarietà al consigliere che ha ricevuto la lettera e ci siamo detti disponibili a presentare denuncia insieme ai carabinieri. Davanti a una minaccia – aggiunge – si deve reagire nelle sedi opportune, non mettere in croce un Comune». La sindaca definisce le dimissioni «una sorpresa» e annuncia verifiche immediate: «Se la norma ci permetterà di surrogare i consiglieri, lo faremo; se non sarà possibile, il Comune verrà commissariato».
Il capogruppo di minoranza Gianni Borghi spiega la decisione del suo gruppo: «Non condividiamo l’impostazione politica dell’amministrazione e, dopo aver appreso da un post su Facebook del vicesindaco le sue dimissioni insieme ad altri due consiglieri, abbiamo scelto di unirci a loro».
Secondo la normativa regionale le dimissioni di oltre la metà dei consiglieri comunali – in questo caso sei su undici eletti – comportano automaticamente lo scioglimento del consiglio e la nomina di un commissario da parte della Giunta regionale ma la situazione resta fluida perchè la non contemporaneità delle dimissioni potrebbe – secondo le prime verifiche – consentire la surroga dei consiglieri e quindi permettere all’amministrazione di proseguire il mandato. Nel caso non fosse così il ritorno alle urne per il rinnovo del consiglio potrebbe avvenire alla prima tornata elettorale utile, presumibilmente nella primavera del 2026.
