Difendere il Torrente But: serata pubblica a Cedarchis sul futuro dell’acqua in Carnia
Un incontro riguardo il preoccupante futuro del Torrente But è stato indetto per Giovedì 6 novembre, dalle ore 20 presso la ex scuola elementare di Cedarchis. Il confronto pubblico, promosso dal “Comitato Zuglio per la difesa del But”, verterà in particolare sul progetto di captazione delle sue acque in Comune di Arta Terme per alimentare una nuova centralina privata in Comune di Zuglio.
“Va sottolineato – spiegano i promotori – che quello di cui si discuterà è un nuovo tentativo di realizzare tale opera (seppur con varianti) da parte dello stesso proponente, il secondo nel giro di tre anni. Sebbene nell’estate 2023 vennero svolte alcune assemblee pubbliche che sembravano aver frenato l’iter autorizzativo, sebbene ci siano stati diversi pareri tecnici negativi, il percorso burocratico si è concluso con l’assoggettamento del progetto alla procedura di via”.
“L’intento della serata sarà comunque quello di illustrare la caratteristiche della variante presentata a luglio 2025 da Clean Energy e riflettere sui rischi della trasformazione del corso del Torrente But, per la popolazione ittica, per l’ambiente circostante e per la modifica degli equilibri idrodinamici, causati dal togliere ed intubare l’acqua per circa tre chilometri. La serata non vuole essere assolutamente strutturata sul “No a tutto e a priori” – specificano ancora dal comitato – vuole essere un momento di confronto con tutte le parti chiamate in causa, prima di tutto con la popolazione dei territori di Zuglio, Cedarchis, Cadunea ed Imponzo, ovvero coloro che subiranno in prima persona le conseguenza della realizzazione dell’opera”,
Oltre ai rappresentanti di tutti gli enti competenti e le istituzioni direttamente coinvolte, sono stati invitati i Consiglieri eletti in Montagna e gli Assessori competenti della Regione, il Presidente Massimiliano Fedriga, gli amministratori della Comunità di Montagna della Carnia, della Città di Tolmezzo, di Zuglio ed Arta Terme.
“Non è una provocazione – concludono dal comitato – Ad oggi la necessità è comprendere la volontà politica reale degli unici che possono decidere riguardo la tutela dei corsi d’acqua e di ciò che ci sta intorno. Solo con un confronto onesto può esserci la speranza di salvare uno degli ultimi tratti di acqua libera in Carnia”.
