VIDEO – Le banche hanno riaperto i rubinetti del credito alle imprese
Dall’inizio del 2025 fino allo scorso mese di luglio, il volume complessivo degli impieghi vivi erogati dalle banche alle imprese del Friuli Venezia Giulia (FVG) è tornato a crescere di 418 milioni di euro. Se al 31 dicembre lo stock di prestiti alle imprese ubicate nella più piccola regione del Nordest ammontava a 12,9 miliardi, sette mesi dopo è salito a 13,3 miliardi (+3,2 per cento). A livello nazionale solo la Valle d’Aosta (+18,3 per cento) ha registrato un incremento percentuale superiore (vedi Tab. 1). A livello provinciale, invece, guida la crescita la provincia di Trieste che ha visto aumentare il credito alle imprese di 383,5 milioni di euro (+12,8 per cento). Tra le 107 province d’Italia, solo Aosta ha conseguito una percentuale superiore al dato del capoluogo regionale del FVG. Di seguito scorgiamo Gorizia con 32,8 milioni in più (+3,8 per cento) e Udine con 19,6 milioni aggiuntivi (+0,3 per cento). A livello regionale solo la provincia di Pordenone ha registrato una variazione negativa. Se nei primi sette mesi il volume complessivo è sceso di 18 milioni, l’incremento è stato pari al -0,6 per cento (vedi Tab. 2).
La segnalazione giunge dall’Ufficio studi della CGIA.
I processi di aggregazione che hanno interessato il settore bancario negli ultimi vent’anni hanno generato molte preoccupazioni riguardo alla possibilità che gli istituti di maggiori dimensioni e con minore radicamento territoriale possano mostrare un interesse ridotto verso le piccole imprese. Tale scenario è attribuibile al fatto che le fusioni hanno provocato un’eccessiva concentrazione del rischio creditizio, determinando conseguentemente una contrazione dell’erogazione del credito.
Nonostante queste criticità che rischiano di penalizzare i piccoli produttori, nessuno può affermare che le banche non rivestono più un ruolo fondamentale nel panorama economico del nostro Paese. Anzi. Continuano a svolgere una funzione essenziale nel supportare il nostro tessuto produttivo, che ha bisogno di liquidità per crescere e prosperare. Il loro contributo è fondamentale, soprattutto per il futuro di tanti artigiani e altrettanti piccoli imprenditori, i quali solo con un adeguato accesso al credito possono continuare a far vivere le proprie attività, creare nuovi posti di lavoro e valorizzare ulteriormente i prodotti del nostro Made in Italy. Noti nel mondo per la loro eccellenza, qualità, design e tradizione.
E se negli ultimi mesi gli istituti di credito hanno ricominciato a dare liquidità al sistema delle imprese, tornando così a rischiare assieme a loro, vuol dire che si sono create le condizioni di stabilità e di fiducia che negli ultimi anni erano venute meno. Evidenziamo, ad esempio, che le sofferenze bancarie sono in forte calo e la riduzione del tasso di interesse praticato dalla Banca Centrale Europea ha creato un quadro generale più “favorevole” per i debitori.
Sotto la video dichiarazione di Paolo Zabeo, coordinatore ufficio studi CGIA.
