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Tragedia di Natale a Forni di Sopra: i risultati dell’incidente probatorio

Un tubo di scarico montato senza le staffe di fissaggio e una caldaia non tarata correttamente per il gpl. È quanto emerso dall’incidente probatorio concluso venerdì davanti al gip del tribunale di Udine, Mariarosa Persico, in merito alla morte di Patrizia Pontani, 66 anni, e del marito Maurizio Chisciotti, 73, avvenuta a Vico di Forni di Sopra tra Natale e Capodanno 2024.

Secondo quanto ricostruito dai periti, il tubo di scarico dei fumi della caldaia non era stato ancorato alla parete con le necessarie staffe. Alla prima accensione, il condotto si sarebbe quindi spostato dalla sua sede naturale, provocando la fuoriuscita dei gas di combustione all’interno dell’abitazione. A questo si sarebbe aggiunto il fatto che l’impianto era tarato per il metano e non per il gpl, come invece richiesto.

La coppia, residente a Pordenone, aveva raggiunto Forni di Sopra per trascorrere le festività insieme alla figlia Laura, che quella notte si è salvata per miracolo. Dopo aver avvertito un forte malessere, la giovane è riuscita ad affacciarsi a una finestra e ad inviare un messaggio al fidanzato, in Toscana: “Non mi sento bene”. È stato lui, intorno alle 4.30 del mattino, ad allertare i soccorsi. Quando vigili del fuoco e sanitari sono arrivati in via Tiviei 11, Patrizia era già priva di vita, mentre il marito è deceduto due settimane dopo in ospedale.

Le verifiche tecniche, condotte durante la riproduzione delle condizioni dell’impianto, hanno confermato la dinamica: con il tubo di scarico distaccato, la caldaia produceva una concentrazione di monossido così elevata da far “andare fuori scala” i rilevatori utilizzati.

Per fare piena luce sull’accaduto, la Procura di Udine, con il pubblico ministero Andrea Gondolo, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e lesioni colpose. Nel registro degli indagati figurano cinque persone.