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Rumori notturni dalla Cartiera di Tolmezzo disturbano alcuni residenti di Betania

«Dall’autunno dello scorso anno, pare a seguito dell’entrata in funzione di un impianto di cogenerazione per la produzione di energia, situato all’interno dell’area della Cartiera di Tolmezzo, oggi “Società Mosaico Spa” appartenente al Gruppo Burgo, sono stati segnalati nelle ore notturne livelli di inquinamento acustico che stanno creando particolare disturbo ad alcuni residenti di una zona del quartiere di Betania». Lo scrive in una nota il Circolo Legambiente della Carnia.

«Su richiesta di un gruppo di cittadini, il Comune di Tolmezzo aveva così richiesto alcune verifiche all’ARPA, l’agenzia regionale per la protezione ambientale a cui spetta anche il compito di misurare i livelli di emissioni sonore – prosegue l’assocazione ambientalista -. Dai rilievi fonometrici eseguiti nello scorso mese di febbraio, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, era così emerso un superamento in orario notturno di uno dei limiti fissati dal Piano Comunale di Classificazione Acustica. Nonostante la distanza di poco meno di un chilometro tra gli edifici residenziali e lo stabilimento, il rumore proveniente dalla Cartiera era in effetti tale da togliere il sonno ad alcune famiglie».

«A seguito dei risultati dell’indagine, l’ARPA aveva inviato un rapporto alle autorità competenti, compresa la Procura della Repubblica, e aveva invitato formalmente la proprietà della Cartiera ad adeguarsi attraverso un Piano Aziendale di Risanamento Acustico (ai sensi dell’art. 31 della Legge Regionale 16/2007), in modo da mettere in atto le misure necessarie a rispettare i limiti di legge – si legge nella nota -. Nonostante il congruo tempo messo a disposizione dell’azienda (120 giorni), recentemente è stata concessa una ulteriore proroga che raddoppia la durata, ma, nel frattempo, dopo una pausa durante il mese di agosto, i rumori provenienti dallo stabilimento sono nuovamente ben avvertibili negli orari notturni. Ci chiediamo se, nella fase di autorizzazione del nuovo impianto, siano state eseguite correttamente tutte le procedure o se, in un secondo momento, siano intervenute delle variazioni che non erano state inizialmente valutate. In ogni caso la tutela della salute e della qualità della vita di ogni singolo cittadino rimangono un aspetto fondamentale e non si può certo attendere la nuova scadenza, fissata al 31 gennaio 2026, perché l’azienda si metta in regola. Non vorremmo, poi, che la vicenda fosse stata derubricata e tutto venga risolto con il pagamento di una semplice multa, come se si trattasse di un singolo episodio di “schiamazzi notturni”», conclude il Circolo Legambiente della Carnia.