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Tolmezzo, cassa integrazione alla Marelli Automotive Lighting

La direzione di Marelli Automotive Lighting ha comunicato la richiesta di cassa integrazione ordinaria per il periodo compreso tra il 22 settembre e il 31 ottobre, che interesserà lo stabilimento di Tolmezzo.
Il provvedimento si rende necessario a causa di un calo di oltre il 30% degli ordinativi da parte di Audi, principale cliente del sito. Un dato che aggrava un quadro già reso incerto dal procedimento di Chapter 11 avviato negli Stati Uniti, il cui esito resta indefinito e che sarà al centro del prossimo confronto previsto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 21 ottobre.
Le segreterie territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL di Udine hanno espresso grande preoccupazione per la situazione.
«La decisione di ricorrere alla cassa integrazione – dichiarano congiuntamente Liduino D’Orlando (FIM CISL Alto Friuli), Davide Bassi (Segretario generale FIOM CGIL Udine) e Giorgio Spelat (Segretario generale UILM UIL Udine) – è il segnale evidente di una crisi di mercato che rischia di avere pesanti ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori. Alla flessione degli ordinativi di AUDI si sommano le incognite del Chapter 11, con il timore di scelte industriali penalizzanti per il nostro territorio».
I sindacati guardano con attesa al tavolo ministeriale: «Il 21 ottobre a Roma ci aspettiamo risposte chiare sul futuro di Marelli, sia in termini occupazionali che industriali. Le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto a certezze: non possono restare ostaggio di decisioni assunte altrove. È indispensabile che azienda e istituzioni si assumano la responsabilità di garantire continuità produttiva e tutela dell’occupazione».
Il caso di Marelli, concludono i sindacati, «rappresenta un passaggio cruciale per il futuro dell’automotive in Friuli Venezia Giulia, un settore che necessita di politiche industriali di lungo periodo, capaci di sostenere l’innovazione e accompagnare la transizione tecnologica senza scaricare i costi sulle persone».