Omicidio di Gemona, Lorena conferma al pm la sua versione
È durato oltre tre ore il secondo interrogatorio di Lorena Venier, questa mattina, nel carcere di Trieste, da parte di Giorgio Milillo, pm di Udine titolare dell’inchiesta sull’ omicidio di Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi.
La donna ha confessato di avere ucciso e sezionato il cadavere del figlio, con la complicità della nuora, secondo la versione già illustrata giorni fa. All’uscita dal carcere, il magistrato non ha rilasciato dichiarazioni salvo precisare che gli accertamenti proseguiranno nelle prossime settimane. Non è ancora invece stata sentita la nuora, Mailyn Castro Monsalvo, che è ospite di una struttura per madri detenute all’isola della Giudecca, a Venezia.
Le sue condizioni di salute non le consentono ancora di sostenere il confronto con il magistrato. Nessuna novità nemmeno in merito all’affido della figlia di sei mesi della coppia: per il momento la neonata resta ospite di una casa famiglia in Friuli.
LA POLEMICA SULL’OBITORIO DI UDINE
In riferimento agli articoli apparsi sulla stampa e, in particolare, quello riguardante presunti malfunzionamenti nella sala autopsie e in particolare delle celle frigorifere del Cimitero di San Vito a Udine, l’amministrazione comunale di Udine intende precisare quanto segue.
Come riferito alla Procura, nell’intero periodo interessato, i tecnici comunali non hanno rilevato alcun malfunzionamento nei locali obitoriali del Cimitero di San Vito. Da verifiche interne non sono emerse problematiche relative all’alimentazione elettrica né cali di tensione e non è stato necessario alcun intervento di ripristino o riarmo.
Inoltre i due episodi citati, relativi a due differenti decessi in diversi giorni, non presentano alcuna correlazione tra loro.
Nel primo caso, relativo ad un efferato caso di cronaca dei giorni scorsi, l’esame autoptico è stato eseguito presso l’Ospedale Civile di Udine. Il Comune si è limitato ad ospitare e a conservare la salma nelle celle frigorifere fino al giorno antecedente l’esame, che si è svolto il 13 agosto. In merito a questo episodio non risulta pervenuta al Comune di Udine alcun tipo di segnalazione ufficiale da parte della Procura.
Il secondo caso è relativo alla salma di un uomo deceduto il 9 agosto. Questa è giunta in Cimitero di San Vito nel pomeriggio del giorno successivo alla mattina del decesso. E’ stata conservata nelle celle frigorifere come previsto dalla legge e l’autopsia è stata regolarmente eseguita il giorno 18 agosto presso la sala autoptica del Cimitero di San Vito. Come già detto i tecnici comunali non hanno rilevato alcun malfunzionamento nei locali obitoriali.
