Opposizioni all’attacco sull’accelerata per il traforo di Passo Monte Croce Carnico
“Ferma ai proclami e senza una posizione lineare, definitiva e coerente, la Giunta Fedriga fa un passo avanti assurdo e azzardato, facendo perdere tempo ulteriore per correre dietro a progettualità fantasiose pensate da chi il territorio nemmeno lo vive. L’assessore Amirante è caduta nella trappola di chi usa da anni una propaganda fine a sé stessa”.

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd), commentando le parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia, Cristina Amirante, al termine dell’incontro tenutosi nella sede di Udine della Regione, per fare il punto sul futuro della viabilità al Passo Monte Croce Carnico.
“Al di là di convegni e proclami ai quali abbiamo assistito nell’ultimo anno e mezzo, dove non c’è nulla di concreto, anche per rispetto del territorio e di chi lo vive, la Regione – continua l’esponente dem – prenda una linea ufficiale formalizzando e sottoscrivendo le sue intenzioni, contestualmente alla posizione della Carinzia che sappiamo non essere propriamente in sintonia con la propaganda di prime donne o presunte tali”.
“Si continua a propagandare qualcosa che si basa su studi approssimativi – conclude Mentil -, non presentati ufficialmente e, visto il dibattito acceso sul territorio, nemmeno sostenuto dalla popolazione come invece vuol far credere il solito esponente del centrodestra che si ritiene l’unico depositario della montagna”.
IL PATTO PER L’AUTONOMIA
«Prendiamo atto del fatto che anche l’Assessora Amirante, fino ad oggi molto prudente sulla soluzione definitiva per la viabilità del Passo di Monte Croce Carnico, ha ceduto alle sollecitazioni esercitate da alcuni mondi politici ed economici e si è improvvisamente dichiarata favorevole alla proposta di optare per un traforo in quota della lunghezza di 4,1 kilometri». Questo il commento del Capogruppo di Patto per l’Autonomia-Civica FVG, Massimo Moretuzzo alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessora Amirante a margine dell’incontro tenutosi oggi, nella sede di Udine della Regione, con alcuni amministratori locali e le categorie economiche.
«Rimaniamo decisamente sorpresi da questa presa di posizione», prosegue Moretuzzo, «dopo che in più occasioni l’Assessora ha dichiarato che fosse necessario attendere le evidenze tecniche per capire quale fosse la scelta migliore. Per questo da ben tre mesi abbiamo chiesto la convocazione di un’audizione nella commissione consiliare competente, in cui discutere delle diverse proposte e soprattutto audire i tecnici coinvolti, visto che nell’audizione precedente tutti i soggetti coinvolti hanno sostanzialmente escluso l’ipotesi del traforo, sostenendo invece l’opportunità di realizzare una variante di valico, più rapida e molto meno costosa.
Davanti alle dichiarazioni dell’Assessora Amirante ci sono alcune domande urgenti che necessitano di una risposta: quali sono i pareri tecnici che hanno determinato questa scelta? Qual è la posizione delle istituzioni carinziane rispetto al tunnel? Chi pagherà l’opera, visto che l’eventuale finanziamento della Banca Europea degli Investimenti andrebbe comunque restituito? Che tempi sono previsti per la realizzazione del traforo? Chiediamo che la commissione consiliare venga convocata prima possibile per dare risposta a questi quesiti, che nei comunicati stampa ufficiali sono accuratamente evitati».
«Mi sembra evidente un dato, squisitamente politico», conclude Moretuzzo «l’Assessora Amirante ha capitolato davanti alle pressioni del vicepresidente del Consiglio regionale Mazzolini, mettendo in difficoltà quegli stessi esponenti di Fratelli d’Italia in Carnia che su questo tema hanno sempre chiesto grande prudenza».
«Per parte nostra rimaniamo convinti che questo modo di procedere ritardi ancora una volta l’individuazione di una soluzione rapida e sostenibile, dal punto di vista economico, sociale e ambientale, che affronti in modo serio un problema che sta mettendo in seria difficoltà la Val del But». Così si esprime Denis Baron, componente del Direttivo regionale Patto per l’autonomia e referente per l’Alto Friuli: “«Mentre il territorio attende risposte concrete, si persevera con la linea dei comunicati e dei proclami, con un consigliere regionale che – dopo aver annunciato tre possibili trafori montani in soli 2 anni (ricordiamo la Mauria e Paularo) – si sovrappone di fatto alle valutazioni della giunta e dell’assessore competente. Senza pregiudiziali, non si può che constatare finora una scarsa aderenza al reale».
MOVIMENTO 5 STELLE
“Ci lascia sgomenti l’improvviso cambio di rotta da parte dell’assessore regionale Amirante nei confronti di una soluzione a nostro avviso del tutto deprecabile: quella del traforo. Una prospettiva che oggi viene stranamente ritenuta a basso impatto ambientale e che, in precedenza, sembrava essere caldeggiata dal solo consigliere Mazzolini”. Esprime tutta la sua contrarietà, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), facendo riferimento ai contenuti dell’odierno incontro sul futuro della viabilità del passo di Monte Croce Carnico. L’appuntamento, ospitato nella sede udinese della Regione Friuli Venezia Giulia in via Sabbadini, si è concretizzato in un tavolo di confronto promosso dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine e dalla Regione stessa, al quale ha preso parte anche l’esponente dell’Esecutivo competente in materia. “Quindi, quella soluzione che un tempo pareva essere invisa praticamente a tutte le parti in causa – aggiunge l’esponente pentastellata – pare invece essere diventata improvvisamente la via da preferire”. “A questo punto, diventano più che mai necessari concreti ragionamenti sulle eventualità future – auspica Capozzi – al fine di garantire un collegamento sicuro tra il versante italiano e quello austriaco. Reputiamo impattante la soluzione prescelta che, al tempo stesso, risulta anche economicamente più onerosa rispetto le alternative. Peraltro, anche sul fronte carinziano i soggetti predisposti non sembravano per nulla d’accordo sul l’idea del traforo”. “Auspichiamo dunque – conclude la consigliera del M5S – una soluzione efficace e non impattante perché, in questo momento, la sensazione è che si stia solo tergiversando”.
ALLEANZA VERDI SINISTRA
“La questione del traforo del passo di Monte Croce Carnico sta assumendo contorni preoccupanti. L’assessore Amirante, che per mesi si è mostrata cauta, sottolineando la necessità di attente valutazioni tecniche per evitare scelte affrettate, ha improvvisamente cambiato rotta, dichiarandosi favorevole al traforo da 4,1 chilometri”. Così la consigliera regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, in una nota a margine delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Amirante in merito alla decisione di realizzare un traforo che colleghi la Carnia alla Carinzia. “Un cambio repentino che sorprende e che sembra cedere a pressioni politiche ed economiche, senza un adeguato confronto con i territori e senza risposte chiare su costi e impatto ambientale. Come Alleanza Verdi e Sinistra, ribadiamo che una decisione di questa portata non può essere presa senza un dibattito trasparente. Chiediamo con forza che il progetto venga portato in Commissione nel Consiglio regionale per un’analisi approfondita, coinvolgendo le opposizioni e tutti gli enti sul territorio con una adeguata convocazione e audizione”, aggiunge l’esponente rosso-verde. “Sono convinta che anche l’assessora Amirante ne sia consapevole e che sia disponibile a un adeguato dibattito pubblico. Un’opera impattante sull’ambiente e sulla collettività, come un traforo, deve essere valutata con serietà e attenzione”, conclude Pellegrino.
