Marelli, i sindacati: garanzie e prospettive per il gruppo in Italia
Per il gruppo Marelli, che conta anche lo stabilimento di Tolmezzo, si chiude la prima fase da 45 giorni del Chapter 11, la procedura di ristrutturazione del debito prevista dal diritto statunitense sui fallimenti avviata dall’azienda lo scorso 11 giugno. La procedura, volta a consentire il riequilibrio finanziario delle imprese, è di natura esclusivamente finanziaria e – secondo quanto dichiarato dall’azienda – non comporterà impatti sulle attività produttive, sui livelli occupazionali o sugli investimenti in corso, né in Italia né all’estero. Il completamento dell’intero iter è previsto entro l’autunno 2025.
Non essendo pervenute offerte migliorative, la proprietà di Marelli passerà al fondo SVP, attuale creditore dell’azienda.
“La chiusura del periodo di 45 giorni prevista dal Chapter 11 di Marelli non ha visto la presentazione di offerte alternative. La proprietà dell’azienda dovrebbe quindi passare al fondo Strategic Value Partners (SVP). A questo punto è necessario capire quale sarà il progetto industriale di SVP, in particolare rispetto ai siti italiani” scrive in una nota la Fim Cisl nazionale.
“La FIM Cisl chiede la salvaguardia di tutta l’occupazione e un piano che preveda il rilancio di tutti gli stabilimenti del Gruppo. Il 31 la FIM chiederà al Governo di assumere un ruolo di garanzia verso la nuova proprietà, anche attraverso la Golden Power. Per i grandi contenuti tecnologici e di innovazione attualmente presenti e per il ricco patrimonio di competenze che caratterizza i lavoratori, Marelli rappresenta una realtà strategica nel settore automotive del nostro Paese. Per questo deve essere accompagnata nel superare positivamente la fase di grande incertezza che l’azienda e il settore stanno attraversando” conclude il coordinatore nazionale FIM CISL Stefano Boschini.
