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La senatrice del Pd Rojc in visita al carcere di Tolmezzo

“Il governo consideri provvedimenti che rendano anche il carcere duro un luogo dove rimane uno spiraglio di possibilità per la rieducazione, per far comprendere che non esiste solo il sistema malavitoso. Neppure il 41bis può avere un senso solo punitivo”. Lo ha dichiarato la senatrice Tatjana Rojc (Pd) oggi al termine di una visita alla Casa circondariale di Tolmezzo, effettuata assieme a una delegazione della Camera penale friulana di Udine guidata dal presidente Rino Battocletti.
“A raffronto con altre carceri come quello di Udine – ha osservato Battocletti – a Tolmezzo la privazione della libertà è resa meno odiosa dalla presenza di molte attività e servizi, tra cui laboratori, teatro, cappella. Il carcere non ha i problemi di sovrappolamento di altri istituti anche se qui – ha aggiunto – ci sono i problemi caratteristici della detenzione in alta sicurezza”.
Permangono infatti problemi già segnalati come l’assenza di acqua calda nelle celle e l’assenza di ruoli direttivi nella polizia penitenziaria.
La senatrice ha ringraziato la direttrice Irene Iannucci per la “grande professionalità, esperienza e intelligenza umana profusa nel suo lavoro assieme al personale” e ha evidenziato “l’iniziativa lodevole della Camera penale friulana che ha consegnato arredi e cancelleria per la stanza dove si svolgono gli incontri dei detenuti con le famiglie e i bambini”.
Tra i componenti della delegazione l’avv. Emanuela Rosanda, referente della Commissione Carcere Camera Penale Friulana di Udine, gli avvocati Paola Diana e Andrea Di Doi membri Commissione Carcere della camera penale e, associato a Nessuno Tocchi Caino, l’avv. Giacomino Di Doi. Il carcere di Tolmezzo ospita 187 detenuti, tra cui 18 al 41bis, solo sei sono stranieri.