GEMONA- In mostra in Duomo 200 oggetti sacri
“Il Tesoro minore del duomo di Santa Maria Assunta”: è questo il titolo di una mostra, organizzata da Monsignor Gastone Candusso e Monica De Re, in programma dal 3 settembre al 13 novembre, palazzo Elti di Gemona del Friuli. Si tratta di una esposizione di quasi 200 pezzi tra oreficerie, argenterie, manufatti, tessuti, ricami, legati alla devozione ed ai corredi liturgici del Tesoro Minore del Duomo gemonese, distrutto dal sisma del 1976. La consistenza del Tesoro (Maggiore e Minore) del duomo di Santa Maria Assunta è imponente: una trentina di calici, oltre venti croci d’altare, una quindicina di pissidi, un’ottantina di reliquiari solo del tipo a capsella, molti altri di quelli d’altare, realizzati di solito a coppie o a gruppi di quattro, una decina di servizi cartagloria, oltre centocinquanta candelabri, quasi novanta vasi portapalma, e poi teche, turiboli, lampade, ex voto, per non parlare dei tessuti, dei filati, degli abiti liturgici, dei dipinti, dei vetri, dei tronetti, delle sculture che completano la gamma delle arti e delle arti applicate di tale consistente ricchezza. In questo contesto, il Tesoro Minore costituisce un nucleo particolarmente interessante dal punto di vista sia del profano, sia di chi si pone nell’ottica dello studioso della storia delle arti, delle arti applicate e della devozione popolare. Esso comprende, oltre a qualche vero piccolo capolavoro, una notevole serie di oggetti molto interessanti per via della manifattura, spesso ingenua e “poco colta”, talvolta ridondante per la sovrastruttura decorativa che, solitamente, non corrisponde alla “bontà” dei materiali utilizzati, ma comunque attraente per le linee semplici, i colori spesso forti, il tono ripetitivo che spesso contraddistingue la sintassi del linguaggio artistico popolare. Con questa esposizione, caratterizzata dal taglio didattico e dall’intento prettamente divulgativo, si esprime l’intenzione di trasmettere al visitatore ed al cittadino di Gemona la consapevolezza della ricchezza di cui è depositaria la comunità del duomo e la città stessa. Si è deciso infatti di rendere pubblico un patrimonio cosiddetto “minore” con l’obbiettivo di poterne offrire la diretta ed immediata fruizione ai gemonesi ed ai loro ospiti, ma anche con la ferma volontà di poter rendere nota questa raccolta di preziosi al pari del Tesoro Maggiore e poterla così riqualificare, inserendola in quel programma ormai ampiamente realizzato di catalogazione, tutela e conservazione del patrimonio storico artistico ed architettonico regionale.
