CARNIA- Elettrodotto, no da D’Andrea e Mestroni

Un parere non favorevole al progetto per la realizzazione dell’elettrodotto 220 kV “Würmlach – Somplago” sarà espresso dagli esponenti provinciali in occasione della conferenza dei servizi programmata per giovedì mattina a Roma. Il presidente del Consiglio provinciale Fabio D’Andrea e l’assessore all’ambiente Loreto Mestroni, parteciperanno infatti alla riunione organizzata presso il Ministero della attività produttive sostenendo la propria contrarietà al progetto presentato dalla società Alpe Adria Energia Spa. «In attesa che venga istituita la pratica di Via nazionale e regionale– ha spiegato D’Andrea – la Provincia di Udine ha predisposto una serie di documenti per esprimere il proprio diniego al progetto elettrodotto, sulla base della farroginosità della certificazione prodotta, dell’arbitrarietà dei dati forniti in merito allo studio di impatto ambientale e del sistema idrografico, della carenza di valutazione delle soluzioni progettuali alternative e delle misure idonee a mitigare gli effetti negativi sull’ambiente». Un tracciato, quello tra “Würmlach – Somplago”, che secondo D’Andrea potrebbe essere mitigato attraverso l’utilizzo di altri percorsi o elettrodotti già esistenti o abbandonati. «Mi piacerebbe sapere – ha aggiunto D’Andrea – perché la Regione non abbia consultato l’amministrazione provinciale come previsto dall’articolo 13 della legge regionale 43/90, decidendo di acquisire solo i pareri dei comuni». Poco chiare, secondo l’esponente provinciale, sarebbero anche le motivazioni e l’opportunità del nuovo elettrodotto: «Pur riconoscendo che la nostra regione, ad oggi, presenta indubbie carenze energetiche, non si comprendono sino in fondo le ragioni che stanno alla base della richiesta avanzata dalla società Alpe Adria Energia, anche alla luce della realizzazione di una centrale termoelettrica da 800 MW a Torviscosa, che da sola soddisferebbe le esigenze di approvvigionamento energetico a scala regionale. Non si capisce inoltre – ha proseguito il presidente del Consiglio provinciale – quanto questi progetti siano giustificati da una carenza di energia e da costi troppo elevati per le industrie regionali o quanto siano invece motivati dalla possibilità di ricavare notevoli utili dalla cessione dell’energia che verrebbe importata». Ha concluso D’Andrea: «Riteniamo assolutamente non rinviabile l’approvazione da parte della Regione del Piano Energetico Regionale, strumento indispensabile per una corretta e lungimirante politica energetica territoriale».