ARTEGNA- Stasera a teatro in scena l’emigrazione in Svizzera
Torna nelle stagioni ERT, ad Artegna, Mario Perrotta. Per l’attore leccese si tratta proprio di un ritorno in due piazze che l’anno scorso l’avevano ospitato con “Italiani cìncali”. “La turnàta, italiani cincali parte seconda”, il secondo episodio del progetto, firmato a quattro mani da Mario Perrotta e da Nicola Bonazzi, sull’emigrazione italiana post ’45 sarà venerdì 13 gennaio ad Artegna, al Nuovo Teatro “Mons. Lavaroni” (alle 20.45),
L’affabulatore Mario Perrotta, la scuola è quella dei Paolini e dei Celestini, tratta, proprio come i suoi più celebrati colleghi, un tema politicamente esplosivo come quello, raramente affrontato, delle sorti dei nostri concittadini costretti ad emigrare dopo la seconda guerra mondiale. “Italiani cìncali”, sull’emigrazione in Belgio, è valso a Perrotta e Bonazzi una targa commemorativa della Camera dei Deputati per l’alto valore civile del testo e a Perrotta una nomination ai premi Ubu 2004 come giovane attore emergente.
“La turnàta”, spettacolo che ha debuttato negli ultimi mesi del 2005 e ha riscosso grande successo nella tappa udinese di Akròpolis, rievoca invece il viaggio di ritorno di una famiglia di emigrati, nel 1969, dalla Svizzera a Lecce. La legislazione svizzera, tuttora vigente, in materia di emigrazione e l’ostilità diffusa della popolazione locale hanno fatto di questo fenomeno un altro capitolo efferato della nostra storia recente. “Quasi automaticamente ho accomunato questo ritorno a casa – racconta Perrotta – allo sbarco sulla Luna avvenuto nello stesso anno: e allora il viaggio per quell’Italia sempre sognata, ma sempre lontana si è trasformato in un’avventura epica, un vero e proprio nostos (‘na turnàta) mitico e grandioso. Soprattutto perché a viverlo è Nino, un bambino di nove anni che ne ha passati cinque murato in una stanza, e in macchina c’è pure il nonno morto. Un’avventura”.
