Il movimento “Io amo Resia con i fatti” ricevuto in Provincia
Ognuno,
nel suo piccolo, può fare qualcosa per contribuire al futuro
del territorio, specie se si tratta di una vallata montana da
preservare. Parte da questa consapevolezza, unita a un profondo amore
per il proprio paese e alla volontà di contrastarne lo
spopolamento, il movimento ambientale “Io amo Resia con i fatti”,
un impegno individuale nei lavori di sfalcio, pulizia di sentieri,
boscaglie e bonifica di siti che è diventato un lodevole
impegno collettivo da prendere a modello anche per la gestione di
realtà e situazioni simili. Un plauso all’iniziativa è
stato rivolto dal presidente della Provincia di Udine Pietro
Fontanini e dall’assessore all’ambiente Carlo Teghil che, nei
giorni scorsi, a palazzo Belgrado hanno incontrato i fondatori del
movimento che include diverse associazioni della vallata (capofila
“ViviStolvizza”) ed è mirato a coinvolgere tutti i
resiani. “Apprezzabile l’iniziativa intrapresa da questi
volontari – hanno affermato Fontanini e Teghil – che dimostrano
un grande attaccamento al territorio e un forte senso di
responsabilità nella volontà di intervenire in prima
persona per gestire un importante patrimonio ambientale e presentarlo
in tutta la sua bellezza ai turisti che in numero crescente
frequentano la zona. Un’esperienza molto positiva cui la Provincia
di Udine non farà mancare il suo sostegno per premiare
l’operato dei tanti volontari che, affiancando gli enti locali,
concorrono alla salvaguardia del territorio”.
Il
movimento è presente con propri referenti in ogni frazione
della vallata. I volontari interessati a dare il loro contributo
possono rivolgersi a questi “capigruppo” che coordinano le
attività sul territorio. Gli organizzatori hanno predisposto
un calendario con le date degli interventi partiti già nel
mese di maggio toccando di volta in volta le diverse località.
Sabato 12 luglio sarà il turno San Giorgio e sabato 26 luglio
quello di Coritis. “L’esperienza – hanno raccontato i referenti
Giuliano Fiorini, Giancarlo Quaglia e Giuseppe Beltrame- è
iniziata l’estate scorsa e poi, visto il riscontro, si è
trasformata in un’organizzazione stabile con obiettivi e progetti.
Una sessantina le persone coinvolte tra cui fortunatamente molti
giovani. Abbiamo voluto dare così un segnale in un quadro
generale particolarmente difficile che preoccupa e non poco da chi
con grande coraggio ha ancora intenzione di continuare a vivere in
montagna e di reagire con le proprie forze per far fronte a una
realtà sempre più complessa”.