Elettrodotto, sabato a Tolmezzo anche il WWF

La popolazione della
Carnia, sabato 15 gennaio, non sarà sola: accanto ai
cittadini, ai comitati e alle associazioni che scenderanno in piazza
per ribadire il diritto degli abitanti della montagna friulana a
decidere del futuro del proprio territorio, per dire no al
progetto dell’elettrodotto Somplago-Wurmlach nella valle del But e
alla privatizzazione dell’acqua
, ci sarà anche il Wwf
del Friuli Venezia Giulia. Obiettivo: bissare il successo della
manifestazione del 13 novembre scorso a Paluzza, a cui hanno
partecipato oltre 2mila persone, e costringere chi finora ha calato
decisioni dall’alto a fare i conti con un movimento che gode del
sostegno di un’intera comunità.

L’appuntamento è dunque per
sabato 15, giorno dell’anniversario della nascita del senatore
carnico Michele Gortani, alle ore 13.30 sul ponte di Caneva di
Tolmezzo
. Alle 14 partirà il corteo verso il capoluogo,
dove il Coordinamento dei Comitati Ambiente e Territorio porterà
in piazza le proprie richieste.

Nel frattempo il Wwf non
è però rimasto a guardare: il 27 dicembre scorso ha
presentato nuove osservazioni
– dopo quelle consegnate
nell’ottobre 2010 – sugli ulteriori aggiornamenti dello Studio
d’impatto ambientale
proposti da Alpe Adria Energia in merito
alla merchant line Somplago-Wurmlach, sottolineandone la natura
meramente speculativa
. “Risulta evidente – ha scritto
l’associazione ambientalista nelle osservazioni inviate agli enti
competenti – che la sola finalità dell’operazione
ipotizzata consiste nell’istituire un collegamento diretto con la
rete elettrica austriaca a beneficio esclusivo delle ditte che
compartecipano in Alpe Adria Energia e non allo scopo di importare
elettricità a basso costo (o non esclusivamente a tale
scopo)”
.

Ricordando come l’Austria
stessa sconti un deficit di produzione di elettricità del 10%
(tanta ne deve importare per far fronte ai propri bisogni), il Wwf
azzarda l’ipotesi che la nuova linea sia in realtà
finalizzata ad esportare elettricità oltre confine, piuttosto
che ad importarne. Citando dati dettagliati sulla capacità
produttiva delle centrali elettriche esistenti in Fvg e di quelle
ipotizzate (Edipower a Somplago, Lucchini di Trieste, potenziamento
dell’A2A di Monfalcone, centrali a gas e biomasse proposte
nell’Aussa Corno), il Wwf mette in evidenza come – se le centrali
esistenti fossero utilizzate appieno ed i nuovi progetti venissero
realizzati – la capacità installata sarebbe tale da
permettere alla nostra regione di esportare tranquillamente la gran
parte dell’energia prodotta in loco. Ed ecco quindi a cosa
servirebbero le linee di interconnessione Italia-Austria.

Anche alla luce di queste
considerazioni e della natura chiaramente speculativa del progetto,
il Wwf non ritiene in alcun modo sostenibile che la realizzazione
dell’elettrodotto possa essere ammessa, pur in presenza di un esito
negativo della valutazione di incidenza “con
riferimento ad esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla
sicurezza pubblica o ad esigenze di primaria importanza per
l’ambiente, ovvero, previo parere della Commissione europea, per
altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico
.

Del resto – conclude il Wwf
nelle sue osservazioni – stanti le caratteristiche delle opere
previste e l’impatto che queste avrebbero sugli habitat e le specie
presenti nella ZPS “Alpi Carniche”, appare scontato che l’esito
della valutazione di incidenza non potrà essere che negativo”.