A Gemona e Osoppo il ritorno del mais cinquantino
Il mais cinquantino si continuerà a coltivare nel Campo di Osoppo-Gemona. L’antico cereale, praticamente abbandonato dagli agricoltori professionali, tornerà a essere piantato grazie al lavoro di raccolta, selezione e miglioramento genetico eseguito dall’Ersa in collaborazione con l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese che sta organizzando una vera e propria filiera collegata alla produzione del pan di sorc. Un antico pane dolce il cui confezionamento era diffuso nella pedemontana friulana, partendo dalla miscela di tre farine: quella del cinquantino, quella della segale e quella del frumento. Il cinquantino è una tipologia di mais che, come dice la parola stessa, ha un ciclo di maturazione molto breve (“cinquanta giorni”). Pertanto, ha il vantaggio di poter essere coltivato in successione a una coltura autunno-invernale e, quindi, consentire un secondo raccolto, ma lo svantaggio di essere poco produttivo. Le pannocchie, infatti, sono di dimensioni ridotte. Nei pochi piccoli appezzamenti in cui ancora si effettua la coltivazione amatoriale, Ersa ed Ecomuseo, nell’annata 2009, hanno raccolto una certa quantità di pannocchie per iniziare a caratterizzare le popolazioni. Con la semina 2010 si è passati alla valutazione vera e propria e, in conclusione del primo ciclo colturale, sono in corso una serie di analisi di laboratorio e si stanno selezionando i materiali da riseminare.
L’obiettivo è quello di giungere, nel giro di alcuni anni di selezione genetica tradizionale, a costituire una base di seme dalla buone caratteristiche sanitarie, produttive e qualitative, per fornire un primo tassello di certezze alla filiera del pan di sorc che, già da alcuni mesi, è entrato a pieno titolo nel circuito promozionale del Paniere dell’Ecomuseo (assieme a carni, formaggi, vino, conserve e prodotti artigianali, tutti di fattura locale).