Un sistema di alleanze per rilanciare la montagna
La strada per rilanciare il comprensorio della montagna? Un sistema
forte di allenze. Ne è convinta la Cisl dell’Alto Friuli, stamani
riunita a Magnano in Riviera per il suo consiglio generale. "Il
nostro obiettivo – spiega il segretario Franco Colautti – è quello di
creare un sistema concreto di relazioni industriali, troppo spesso
stanche o virtuali". E’ in questa direzione che, ad esempio, va
il recente accordo sottoscritto a livello locale con Confartigianato
e Cna. "Sono accordi importanti – sottolinea Colautti – perchè
costituiscono un reciproco riconoscimento, indispensabile per agire
sul territorio". Un territorio – quello dell’Alto Friuli – con
domande sociali inedite e con situazioni di forte criticità. Per dare
risposte efficaci, il Sindacato individua, accanto alle alleanze, tre
strumenti strategici – la concertazione locale, la contrattazione
decentrata e la bilateralità – fondamentali per offrire interventi ad
alto di grado di personalizzazione e specificità. "Il ricorso
esteso alla contrattazi
one decentrata – commenta il segretario generale – deve diventare
certa e diffusa e soprattutto deve collegarsi in modo netto alle
modalità di esecuzione dei rapporti di lavoro, come, ad esempio, gli
orari e le flessibilità, ma anche a tutta quella rete di servizi che
costituiscono il welfare, a partire dai diritti sociali, dalle
tariffe e dalle politiche fiscali".
In concreto – per la Cisl dell’Alto Friuli – va spinto l’acceleratore
su alcune azioni prioritarie rispetto al territorio e alle crisi
occupazionali in corso: incentivare i contratti di solidarietà e
l’uso degli ammortizzatori sociali in generale (anche nelle piccole
imprese più inclini a licenziare che ad attivare le procedure di
tutela); dare impulso al filone dedicato all’attrattività degli
investimenti (per contrastare anche la mobilità transfrontaliera: è
il caso delle imprese e dei lavoratori edili locali); sostenere la
ricollocazione dei lavoratori, coinvolgendo le aziende nella
progettazione del reinserimento, sviluppando tavoli con le
istituzioni e fornendo ai lavoratori strumenti e supporti tesi
all’occupabilità.
