Centrale Somplago, Honsell incontra i Comitati

COMUNICATO STAMPA

“Spero vivamente che si
arrivi in tempi rapidi a un ulteriore approfondimento da parte della
Regione con l’incarico a un soggetto terzo di verifica e studio
dell’impatto ambientale del progetto di potenziamento della
centrale idroelettrica di Somplago”. Così il sindaco di
Udine, Furio Honsell, oggi, 26 agosto, al termine dell’incontro in
Comune con i rappresentanti dei comitati sorti a difesa del lago di
Cavazzo.

Su richiesta del
presidente del Fogolâr Civic di Udine, Alberto Travain,
infatti, l’amministrazione comunale del capoluogo friulano,
rappresentata nel corso dell’incontro anche dall’assessore alla
Qualità della Città, Lorenzo Croattini, è stata
interessata dalla questione dell’ampliamento della centrale
idroelettrica Edipower sul lago dei Tre Comune. “Crediamo – ha
dichiarato Travain – che su questioni di così ampio respiro
sia fondamentale un autorevole intervento anche di chi guida la
capitale del Friuli”.

L’iniziativa portata
avanti da Edipower e contestata anche qualche giorno fa dai comitati
nel corso di una conferenza stampa, prevede in particolare l’aumento
da tre a cinque delle turbine per la produzione di energia
idroelettrica riportando in quota durante la notte le acque, che
attualmente vengono scaricate nel lago, e riversandole poi di giorno
nel bacino naturale.

“Si tratta – denuncia
il presidente del Comitato per la tutela delle acque del bacino
montano e del Tagliamento, Franceschino Barazzutti – di un
intervento meramente speculativo che gioca sulla differenza di prezzo
del Kw/h tra giorno e notte, consumando per ripompare l’acqua in
quota però più energia di quanta se ne produce. Senza
contare – continua – che il volume d’acqua turbinata e
scaricata nel lago passerebbe da 66 a 110 metri cubi al secondo”.
Secondo Barazzutti e i rappresentati dell’altro comitato sorto
sempre in difesa del lago, l’oscillazione del livello delle acque
rischierebbe di produrre danni irreversibili all’ecosistema del
bacino naturale. “Così facendo – conclude – il lago di
Cavazzo cesserebbe di essere un paradiso naturale per diventare un
bacino di servizi, un bidet dove si scaricano le acque”.

Per questo motivo i
comitati stanno chiedendo alla Regione di incaricare un soggetto
terzo per la Via (valutazione di impatto ambientale).

“Sembra quasi che
questo progetto – conclude Honsell nel condividere i motivi della
protesta – sia motivato più da un’interpretazione
strettamente finanziaria delle norme sull’approvvigionamento delle
fonti rinnovabili che su un piano di riduzione delle emissioni di gas
serra a livello globale. Ecco perché, anche come rappresentate
del sentimento civile del Friuli, ho voluto dare il mio pieno
sostegno al comitato affinché si approfondiscano gli eventuali
rischi connessi a questa operazione”.