Altopiano del Montasio, firmato il protocollo d’intesa

“Con la firma posta oggi nel Comune di Chiusaforte del  protocollo d’intesa tra Comunità Montana del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale, l’Associazione Allevatori del Fvg, il Comune di Chiusaforte, l’Ente Parco naturale delle Prealpi Giulie, il Consorzio malghe del Montasio, si da il via al più grande progetto di valorizzazione e sviluppo di un’area montana delle regione. Un’area che comprende i comuni di Dogna, Malborghetto, Tarvisio, ovviamente Chiusaforte, posta interamente sotto vincolo (Sic) e che ha al centro la valorizzazione agro-silvo-pastorale e turistico del comprensorio dell’altopiano del Montasio in comune di Chiusaforte”. Lo hanno sottolineato il sindaco di Chiusaforte Luigi Marcon, dell’Ente Parco Naturale Prealpi Giulie Sergio Chinese, il commissario della Comunità montana Gemonese Canal Del Ferro e Val Canale Gianni Verona e il presidente dell’Associazione Allevatori del Fvg Luca Vadori che, assieme al presidente del Consorzio malghe del Montasio Fiorino Finos, hanno sottoscritto il protocollo alla presenza  del direttore dell’Ara Oliviero Della Picca, del vicesindaco  Fabrizio Fuccaro, di Paolo Baldo e di Lorenzo Beltrame della Comunità montana.

Accordo che ha ricevuto il plauso anche dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino che, in un messaggio al sindaco Marcon, ha espresso sostegno all’iniziativa, apprezzamento per la collaborazione fra enti diversi che rappresenta un modello per lo sviluppo delle aree non solo montane e condivisione per il progetto di valorizzazione delle malghe e del comprensorio.  

Al centro del protocollo, che punta a uno  sviluppo agricolo e turistico con la produzione e la somministrazione dei prodotti della malga e l’ospitalità con il totale e completo rispetto dell’ambiente, lo sviluppo delle malghe del Montasio, le più vaste della regione, che si estendono in un unico comprensorio con una superficie di 1.064 ettari, fra  pascoli( 487,5 ettari), bosco (174,5 ettari) e  incolto sterile-rocce (402 ettari) che a loro volta si suddividono in quattro scomparti: Barboz, Larice, Parte di Mezzo e Pecol. Malghe, gestite dell’Associazione Allevatori, dove ogni anno sono monticate oltre 400 bovine con una latteria  che lavora in media 1000 kg di latte al giorno e produce il "famoso"  formaggio Montasio, che viene venduto nello punto di vendita diretta e degustato, assieme ad altri piatti, nell’annesso agriturismo.

Il protocollo impegna le parti a varare un Piano Integrato Territoriale che dovrà essere pronto  -come ha spiegato il presidente del Parco  Chinese – entro la fine di luglio 2011, e che prevede la predisposizione di un quadro organico di iniziative volte a valorizzare e assicurare la plurifunzionalità del settore primario mediante l’attuazione di una serie di interventi e di progetti sulle variabili agro-silvo-pastorali, agrituristiche, turistiche, naturalistiche, ambientali, energetiche, infrastrutturali.

In particolare le parti si impegnano a consolidare e sviluppare una produzione agro-silvo-pastorale ed alimentare di qualità, basata su criteri di sostenibilità ambientale ed energetica, come modello di riferimento per altre realtà montane e da far valere e proporre anche nelle iniziative di cooperazione internazionale; allargare le opportunità di reperimento per gli utenti di prodotti lattiero caseario di qualità e di produzione locale attraverso interventi per l’accorciamento della filiera commerciale, la qualificazione della ristorazione collettiva, la crescita dell’offerta di servizi qualificati nel settore commerciale e agrituristico; promuovere politiche per il coordinamento e la gestione dell’area con particolare riferimento alle iniziative promozionali relative ad eventi agro-silvo-pastorali, gastronomici, culturali, escursionistici e attività di educazione ambientale e didattiche, ed altri progetti che attengono alla promozione e valorizzazione di attività agri-turistiche, naturalistiche, escursionistiche e turistiche, (potenziamento dell’offerta, individuazione di target di domanda, potenziamento della fruizione didattica locale, segnaletica, cartellonistica, materiale divulgativo); la riqualificazione paesaggistica ambientale e funzionale dell’area; la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture di accesso all’area; l’adeguamento funzionale delle strutture esistenti e attivazione di processi per migliorare l’utilizzo delle risorse idriche ed energetiche e di interventi strutturali per dotare l’area di adeguate risorse idriche ed elettriche.