Commemorati i Caduti della Campagna greco-albanese
Anche
il vice presidente vicario dell’ANA, Marco Valditara, accompagnato
dal consigliere nazionale Giuiliano Chiofalo, ha partecipato ieri, a
Tolmezzo alla Commemorazione dei Caduti della Campagna greco-albanese
rimanendo particolarmente colpito dalla solennità della
cerimonia. In prima fila anche tre reduci : Olinto Nassivera (classe
1919), Sesto Collavizza Classe 1921) e Renato Squecco (classe 1918).
Quattro i vessilli sezionali: oltre a quello della Carnica, Udine
(con il presidente Dante Soravito De Franceschi e il vice Rovaris),
Pordenone (con il vice presidente) e Palmanova (con il presidente
Ronutti). Una trentina i vessilli. Oltre a ventisei della Sezione
Carnica, Cormons. Moggio Udinese e Stregna. Tra le autorità
militari il cap. Davide Pascoli per il 3° reggimento
Artiglieria; quindi il sindaco Zearo accompagnato dal Gonfalone; i
comandanti della Compagnia e Stazione Carabinieri, oltre ad esponenti
della Guardia di Finanza. Diverse le associazioni combattentistiche e
d’arma tra le quali l’O.K.B. di Mauthen. Significativa la
presenza del Gruppo Storico “Fiamme Verdi” con le divise
storiche.
Significativo
l’intervento del vice presidente nazionale dell’Ana davanti al
Monumento all’Alpino e ai Caduti di tutte le Guerre. “Eccoci qui
–ha esordito- a ricordare quei giovani, a celebrare il culto della
memoria, quel rito civile che è un vero pilastro della nostra
filosofia associativa, ma non certo per esaltare la guerra ma, anzi,
il ricordo ci impone di adoperarci per fare di tutto per evitarla. Ma
anche noi, oggi, ci dobbiamo operare per esaltare le virtù
espresse da chi ha risposto alla chiamata della Patria con il senso
del dovere e della responsabilità che oggi sembra piuttosto
dimenticato”. Ha ringraziato la Sezione Carnica per aver colmato
“forse una vera deficienza –ha detto- e riportato l’attenzione
sulle vicende della guerra di Grecia-Albania ingiustamente, forse,
messe in secondo piano dall’immaginario collettivo dalle più
note vicende della Campagna di Russia”. “Ma è anche
importante e fondamentale –ha proseguito- ricordare il sacrificio
di tutti quei giovani che hanno sofferto nelle brulle pietraie e nei
fanghi di Grecia-Albania”. Ha anche voluto ricordare uno dei
presidenti della Sezione Carnica “Alceste Mainardis, comandante di
Compagnia del battaglione Val Fella, presente in quella campagna”.
In
precedenza il presidente della Sezione Ana Carnica, Umberto Toboga,
tenendo l’orazione ufficiale, riferendosi alla commemorazione ha
ricordato “che restava, riposta in un dimenticato cantuccio della
Storia, la testimonianza del valore e del grande tributo di sangue
delle Truppe Alpine –in primis della Divisione alpina Julia–
a dimostrazione di quanto significhi, per le penne nere, il senso del
dovere e l’amore di Patria”. Dopo aver ripercorso quelle vicende
storiche compreso l’affondamento del piroscafo “Galilea” e
riportato i dati salienti (12.376 caduti, 47.129 feriti e 21.324
dispersi), ha ammonito a non dimenticarli “onorandoli –ha detto-
li renderemo immortali nel nostro riconoscente e rispettoso ricordo”.
Anche
il sindaco Zearo ha sottolineato come “sia giusto e doveroso
celebrare questa giornata per ricordare quei soldati che senza odio,
ma con alto senso del dovere e amore di Patria furono comandati a
combattere (e molti a morirw) in quelle lontane e inospitali lande di
Grecia”. Ha concluso augurandosi che questo frammento di storias
che oggi viviamo possa venire trasmessa alle giovani generazioni
aprendo in loro uno spiraglio di orgoglio e di appartenenza alla
nostra Patria e di gratitudine e rispetto soprattutto alle formazioni
alpine. Se ciò si avvererà questa giornata non sarà
passata invano”.
Brevi
indirizzi di saluto sono stati portati anche dal cap. Pascoli, dalla
M.O. Paola Del Din e dal rappresentante dell’OKB Sommerbauer.
La
mattinata era stata aperta con la S. messa celebrata da don Guerrino
Marta, già 3° cappellano capo della Julia, sul
sagrato della cappella gentilizia Linussio all’interno del tendone
della Protezione civile. La Filarmonica “Nassimbeni” di
Paularo ha sottolineato i momenti salienti delle varie fasi della
commemorazione ed ha accompagnato i convenuti nella sfilata fino al
monumento dove, dopo l’alzabandiera e gli onori ai Caduti, sono
state deposte una corona d’alloro e la croce fiorata dell’OKB.