Forte arrossamento degli aghi dei pini in Carnia

Dall’inizio di luglio in alcune zone della Carnia, in particolare
tra Tolmezzo e Villa Santina, si è verificato un forte e repentino
arrossamento degli aghi dei pini; il fenomeno ha colpito con
particolare evidenza i pini neri ma anche, con minore intensità,
i pini silvestri.

La situazione è stata segnalata ai competenti uffici della
Regione da parte del personale delle Stazioni forestali di
Tolmezzo e Villa Santina che opera un continuo monitoraggio dello
stato di salute delle foreste del Friuli Venezia Giulia
nell’ambito dell’inventario fitopatologico forestale regionale,
"BAUSINVE".

Nelle aree interessate dal fenomeno sono stati eseguiti dei
sopralluoghi, da parte del personale regionale con esperti in
patologia forestale dell’Università di Udine, per stabilirne la
causa.

La valutazione dei campioni vegetali raccolti è ancora in corso
ma, da un primo esame delle piante colpite, la causa
dell’arrossamento degli aghi dei pini è stata attribuita ad una
violenta grandinata verificatasi il 16 giugno 2009 che ha causato
consistenti ferite meccaniche alle piante .

Malauguratamente nelle pinete è sempre presente una malattia
tipica delle conifere e in particolar modo dei pini dovuta a un
fungo, Diplodia pinea, in grado di causare il disseccamento dei
getti dell’anno e dei rami.

La presenza di questo agente di norma passa inosservata nelle
pinete di origine naturale e in buono stato vegetativo, anche se
sempre presente sulle vecchie pigne, su qualche germoglio, sui
rami indeboliti per altre cause: le ferite causate dalla grandine
hanno invece probabilmente causato una vera e propria esplosione
della malattia, in quanto esse facilmente costituiscono una via
d’entrata per nuove infezioni.

Anche se sul territorio regionale si sono già verificati in
passato analoghi episodi (nel 2003 e 2004 nel Carso duinese e in
Val d’Arzino) è praticamente impossibile, al momento attuale,
prevedere con certezza l’evoluzione dello stato fitosanitario
delle pinete percorse da grandine il 16 giugno, in quanto solo
tra alcuni mesi sarà possibile distinguere i soggetti
irrimediabilmente compromessi da quelli che evidenziano segnali
di ripresa; la situazione sarà comunque tenuta sotto controllo
dal personale forestale, dal Servizio fitosanitario,
chimico-agrario, analisi e certificazione dell’ERSA e dagli
esperti in patologia forestale operanti nell’ambito del programma
"BAUSINVE".