Rabbia silvestre, primo caso positivo a Buja

Nei giorni scorsi è stato rilevato a Buja il primo caso di positività a rabbia silvestre in una volpe rinvenuta morta nel territorio comunale. L’Amministrazione si è attivata in accordo con le competenti autorità sanitarie. “Sollecitiamo i cittadini – dicono dal Comune – a premunirsi, nel caso tenessero animali d’affezione o di allevamento. E’ opportuno che per qualsiasi necessità o dubbio contattino le strutture apposite. Per fortuna a Buja la popolazione era già stata allertata per tempo da un apposito comunicato del Comune e chi ha già vaccinato il proprio animale non deve temere ripercussioni”. Nei mesi scorsi casi di rabbia silvestre erano stati in effetti riscontrati in diverse località limitrofe (Resia, Resiutta, Venzone, Lusevera…), inducendo l’amministrazione comunale di Buja ad intervenire mettendo in guardia la popolazione. “Tutti coloro che hanno animali domestici (cani e gatti in particolare, ma anche bestiame pascolante) – rimarca ancora una nota del Comune – è bene che provvedano, se ancora non l’hanno fatto, ad interpellare i Servizi veterinari per valutare l’opportunità di una vaccinazione antirabbica. Gli stessi dovranno inoltre evitare di lasciare che gli animali circolino liberamente troppo lontano da casa, per scongiurare il rischio d’incontri indesiderati e pericolosi con altre bestie affette dalla rabbia. Occorre fare attenzione ai loro comportamenti, poiché alcuni sintomi potrebbero indurre un sospetto di contagio: ad esempio cambiamento d’indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione. La rabbia è una malattia mortale per l’uomo, che può esserne contagiato anche tramite contatto con la saliva infetta e quindi occorre allertarsi pure quando animali normalmente selvatici e schivi, quale una volpe o un tasso, non dimostrano timore nei confronti dell’uomo e non se ne allontanano”.