Anche a Paluzza il “Volontariato della speranza”

Anche la Protezione Civile del Comune di Paluzza ha aderito al programma “Banca del Cordone”. Un gruppo di volontari infatti si è reso disponibile per il trasporto dall’ospedale di tolmezzo alla sede della Protezione Civile di Palmanova dei campioni di sangue del cordone ombelicale che verranno successivamente trasferiti alla Banca del Sangue Cordonale di Padova. Studi recenti hanno evidenziato come questo tipo di sangue possa rappresentare una fonte alternativa di cellule staminali e permettere così ad un numero maggiore di pazienti di beneficiare di un trapianto per guarire: leucemie, malattie metaboliche, talassemie….. Il prelievo avviene direttamente in sala parto, subito dopo la chiusura e la recisione del cordone ombelicale, quando il neonato è già affidato alle cure dell’ostetrica o del pediatra. Mentre la placenta è ancora in sede, si collega sterilmente il cordone con un’apposita sacca dove si raccoglierà il sangue senza che il procedimento comporti alcun fastidio alla mamma. La sacca viene poi inviata alla Banca del Sangue di Cordone dove, se idonea, verrà congelata e conservata a -196°C.. La donazione è libera ed anonima. La mamma che intende donare deve essere disponibile a: 1) incontrare il medico del programma che, oltre a dare tutte le informazioni riguardanti la procedura, raccoglierà l’anamnesi familiare e personale per rilasciare l’idoneità a donare; 2) firmare il modulo per il consenso informato; 3) sottoporsi al momento del parto ad un prelievo di sangue (utilizzato per le analisi infettivologiche di legge); 4) essere ricontatta a sei mesi dal parto per dare notizie sulle condizioni del bambino ed essere sottoposta ad un ultimo prelievo per escludere eventuali infezioni virali contratte negli ultimi mesi di gravidanza; 5) rinunciare ad ogni diritto sul sangue placentato.
Il primo trasporto dei volontari del nostro Comune, Diana Sottocorona e Paolino Puntel, è stato effettuato giovedì 5 marzo. L’accoglienza nella sede di Palmanova è stata cordiale e l’esperienza molto coinvolgente perché portatrice di speranza per chi soffre e spera in una possibile guarigione.