Fabbricati rurali esclusi dal pagamento ICI
“La gente di montagna e gli agricoltori non dovranno più pagare l’ICI sui fabbricati rurali che per evitare ogni tipo di equivoco saranno solo indicati come rurali. La portata nazionale della norma interesserà anche la Carnia dove sino ad oggi è stata fatta pagare non correttamente questa imposta”.
E’ quanto stabilito da un emendamento dell’On Manuela Di Centa del Pdl che ha chiarito la lacuna interpretativa all’art. 1 della legge 212/2000 e porterà all’esclusione dei fabbricati rurali dal pagamento dell’imposta comunale.
“Con questo emendamento si è voluta riconoscere l’importanza dell’attività legata all’agricoltura, alle aree di montagna e di quanti operano in questo settore particolarmente colpito in questo momento di crisi. Per evitare ogni tipo di equivoco – precisa l’On Di Centa, l’emendamento eliminerà la parola fabbricato e chiarisce definitivamente il posizionamento e l’inquadramento ai fini dell’imposta dei Rurali che sono strumentali al fondo”.
“La norma risolverà definitivamente le problematiche nate per effetto del recente orientamento manifestato dalla Corte di Cassazione in diverse sentenze emanate in materia di tassazione dei fabbricati rurali ai fini dell’ICI”.
“Entrando nello specifico – precisa Manuela Di Centa – si considereranno rurali e quindi non più assoggettati all’ICI gli immobili destinati all’allevamento di animali e ricovero di animali se nutriti con mangimi ricavabili per almeno un quarto dal fondo. Gli stessi fabbricati non saranno soggetti ad imposta se al loro interno si svolgerà l’attività di produzione di vegetali”.
