CARNIA- Archivi fotografici in esposizione

Saranno presto visibili al pubblico i primi archivi fotografici della Carnia, composti dalle fotografie recuperate, salvate e digitalizzate grazie al progetto Fototeca Territoriale CarniaFotografia. A presentare, nell’ambito dell’iniziativa culturale “Racconti per immagini”, le prime due raccolte di fotografie che ripercorrono la storia, le tradizioni e la cultura del territorio carnico, saranno le località di Sutrio e Zuglio. I due eventi sono patrocinati dal Ccfc (Circolo culturale fotografico carnico) e dalle due amministrazioni comunali.
Giovedì 4 settembre, alle 20.30, nella sala consiliare del Municipio di Sutrio, verrà infatti presentato l’archivio del fotografo Giuseppe Schiava, mentre venerdì 19 settembre, alle 20.30, la palestra delle scuole elementari di Zuglio ospiterà i risultati della ricerca svolta sugli archivi fotografici del Comune carnico.
“E’ con grande soddisfazione – afferma l’assessore alla cultura della Comunità montana della Carnia, Marino Corti – che raccogliamo i primi frutti di un progetto che da diversi anni vede impegnata la Comunità montana attraverso CarniaMusei, il Ccfc e i Comuni per salvare e valorizzare il patrimonio fotografico del territorio, testimonianza fondamentale della storia e della vita della nostra terra”. Con questo obiettivo, infatti, la Comunità montana ha aderito, nel 2007, al Sirfost (Sistema informativo regionale Fotografie e stampe gestito dal Centro di catalogazione e restauro di Villa Manin di Passariano) e ha siglato con i Comuni del comprensorio la convenzione “CarniaFotografia-la fototeca territoriale della Carnia”, al fine di promuovere il recupero, la valorizzazione, la conservazione e la divulgazione delle immagini.
“Recuperare il patrimonio fotografico di un territorio – continua Corti – significa salvare e riportare alla luce un’importante parte di storia, spesso non nota alla popolazione. Attraverso “Racconti per immagini” vogliamo restituire ai cittadini, e in particolare alle giovani generazioni, una memoria visiva che altrimenti andrebbe perduta”.