PONTEBBA- A rischio collegamento con Pramollo

Il consigliere del PD Enzo Marsilio di dice preoccupato delle
affermazioni del presidente Tondo dopo l’incontro con il
governatore della Carinzia Haider, in merito al collegamento
tra Pontebba e Pramollo.

Per Marsilio, a fronte delle risorse già accantonate dalla Giunta
Illy per la realizzazione dell’impianto di collegamento tramite
funivia, il fatto che il presidente rinvii ogni decisione –
vincolando comunque la realizzazione alla compartecipazione dei
privati – dimostra l’esistenza di conflitti interni alla
maggioranza regionale che, a giudizio dell’esponente del PD,
blocca qualsiasi iniziativa e si ritrova unita solo negli atti di
sistematica demolizione di quanto fatto dalla precedente
Amministrazione, senza nel contempo proporre nulla di
alternativo.

"Pramollo, e più in generale il turismo invernale montano, è
stato ritenuto dalla precedente Giunta uno dei progetti
strategici per lo sviluppo della montagna friulana, prevedendo il
rafforzamento dei poli invernali, la loro messa in rete e il
collegamento transfrontaliero con Carinzia e Slovenia", conclude
Marsilio, sottolineando che gli attuali rinvii della Giunta Tondo
"rischiano di vanificare anni di lavoro e ingenti investimenti
pubblici per il rilancio della montagna, nonché di creare
ulteriori incertezze che scoraggeranno anche gli investimenti
privati, in particolare nel settore della ricettività e dei
servizi turistici".

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"Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere del PD Enzo Marsilio,
che si lamenta per la volontà di questa maggioranza di voler
interessare i privati nell’importante intervento di collegamento
tramite funivia tra Pontebba e Pramollo, preoccupano e sconcertano".

Ad affermarlo è il vicepresidente del gruppo PdL in Consiglio
regionale Franco Baritussio che aggiunge:

"Preoccupano perché, dopo i fiumi di parole spese
negli anni scorsi, il risultato ottenuto dall’amministrazione
Illy è quello del laconico bollettino di fallimento del project
financing relativo proprio allo sviluppo della parte italiana del
Pramollo contenuto nella delibera del 28 gennaio del 2008, che ha
definito il progetto proposto non conforme al pubblico interesse
(come si legge nella delibera).

"Se, come fa intendere Marsilio, si ha veramente a
cuore un obiettivo, primo dovere di chi ha governato nella
pubblica amministrazione è di spiegare bene e con chiarezza
certosina quali sono stati i motivi del fallimento di un progetto
intrapreso.

"In secondo luogo, su un obiettivo di sviluppo così delicato e
ambizioso, è imprescindibile – conclude Baritussio – la
centralità di una collaborazione tra pubblico e privato.

"Sconcerta quindi che qualcuno, dopo aver fallito un percorso di
project, ritenga illegittimo o sbagliato che si riprenda una
nuova strada, ma sempre attraverso la sinergia fra pubblico e
privato come auspicato dal presidente Tondo".