GEMONA- Il futuro protagonista al LAB

Al Laboratorio internazionale della comunicazione si è discusso di sviluppo e progresso di ambiente e società. Messico, Croazia, Tunisia, Cina, Guatemala, Belgio, Cile, sono alcune delle 36 nazioni presenti al Lab i cui rappresentanti hanno fatto il punto.

Sviluppo significa ingrandirsi, invadere spazi altrui, è un termine ambiguo, mentre noi dobbiamo guardare al progresso, inteso come crescita di tutti, perché è come i diritti: se vale solo per pochi non è più un diritto, ma un privilegio e alla fine non ci sarà per nessuno.

Il problema delle risorse energetiche è pressante, ma quali? Oggi si guarda con sempre più speranza alle energie alternative, ma dobbiamo considerare che queste non sono versatili come lo è il petrolio, e il petrolio basterà forse per i prossimi 40 anni. Per il nucleare spesso manca il consenso e la possibilità economica, come in Italia, per non parlare dei problemi di sicurezza, e Francia e Slovenia ne sono un esempio recente. La risposta ai bisogni energetici deve sì essere immediata, ma non è semplice ed è diversa per ogni nazione.

I rappresentanti di Cile e Turchia ad esempio hanno raccontato dei progetti di costruzione di centrali idroelettriche nei loro paesi, ma anche della conseguente distruzione di importanti siti archeologici e delle conseguenti ostilità.

L’altro importante argomento di cui si è trattato è quello dell’acqua, un bene di tutti che è diventato un privilegio di pochi, anche in Italia dove un tempo se ne pagava solo il trasporto mentre oggi lo si paga come qualunque altra merce. Una merce necessaria quanto l’aria che respiriamo, ma che oggi dobbiamo poterci permettere di pagare.

L’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva ha detto che in un mondo finito come il nostro i confini naturali devono essere rispettati, non possono dipendere da leggi e capricci di mercato.

Non possiamo pensare di mutare il mondo di oggi solo per quel tanto che ci basta a sopravvivere, la società di oggi ha bisogno di una visione nuova, citando le parole del Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia: “tutti abbiamo una tremenda responsabilità verso le generazioni future. Questo è un problema che non possiamo trascurare.”

La risposta a tutto questo deciderà degli equilibri o squilibri futuri, e su argomenti come energia e acqua il rischio di un’eventuale squilibrio è la guerra.

L’invito finale è quello di non perdere mai di vista la scelta di una giustizia verso i nostri simili, un progresso che sia davvero per tutti.

Gli eventi in programma al Laboratorio internazionale della comunicazione proseguono sabato 2 agosto alle 18.30 presso il Teatro sociale di Gemona con l’incontro con Gian Carlo Caselli che, a partire dal suo libro L’eredità scomoda. Da Falcone ad Andreotti sette anni a Palermo, farà il punto: il valore del pool fondato da Falcone e Borsellino, i sedici anni di lotta alla Mafia e all’illegalità diffusa, i pentiti, il caso Andreotti.

L’incontro sarà moderato dal giornalista Gianpaolo Carbonetto.

Lunedì 4 agosto alle 18.30 presso la Casa dello studente è previsto invece l’incontro intitolato L’impensabile cambiamento, che vedrà gli interventi degli psichiatri Giuseppe Dell’Acqua, che ha lavorato con Franco Basaglia, e Mauro Asquini. Questo evento si inserisce all’interno del filone dedicato al trentennale della legge 180 a cui è dedicata anche la mostra fotografica “Trieste dei manicomi”, ovvero immagini che raccontano la chiusura del manicomio di Trieste, aperta fino al 17 agosto presso la sede del Lab.