COMEGLIANS- In tanti per ricordare Giorgio Ferigo
Mai stata così gremita la sala del cinema all’Alpina di Comeglians come lo è stato sabato pomeriggio 29 dicembre in occasione della serata organizzata da un gruppo di amici in collaborazione con il comune di Comeglians in memoria di Giorgio Ferigo, “prima di tutto un grande medico – come ha subito tenuto a precisare il prof. Francesco Micelli dell’Università di Trieste – oltre ad essere un grande letterato, ricercatore, storico, poeta, musicista”. Ogni posto a sedere era occupato; difficile anche trovare uno spazio nei due corridoi laterali e sul loggione. Due ore ricche di aneddoti, ricordi, letture di brani scritti dallo stesso Giorgio e letti da Fabiano Fantini; qualche canzone del Povolar Ensamble, il gruppo musicale che Ferigo fondò negli anni ’70 assieme a un gruppo di amici di Padova, giunti a Comeglians per l’occasione.
Una serata intensa, partecipata ma affatto rivolta al passato; Gian Paolo Gri, docente all’università di Udine, Carlo Bressan, William De Stalis di Cjargne Culture dopo l’intervento del sindaco di Comeglians Flavio De Antoni, e dopo aver ricordato la figura e l’opera di Giorgio, hanno infatti annunciato la nascita dell’Associazione Giorgio Ferigo “che dovrà avere la forma più leggera possibile – ha detto Gri – e che dovrà non solo catalogare, sistematizzare, riunire il lavoro di Giorgio di questi decenni, ma soprattutto dare continuità e sviluppo ai progetti avviati da Giorgio nei molti settori nei quali era attivo, dalla medicina alle tradizioni popolari, dalla musica alla ricerca storica allo sviluppo economico della Carnia a quello centrale della sburocratizzazione. La serata è poi proseguita nella Cjasa dal Botèr a Povolaro, che dovrebbe essere sede dell’Associazione Giorgio Ferigo, il luogo dove saranno raccolte fisicamente i lavori dell’intellettuale carnico.
Infine, è andato letteralmente a ruba “….e la cjasa a è cidina”, un libretto “a Giorgio Ferigo” che pubblica il testo letto da Gian Paolo Gri al funerale di Giorgio, il testo di Giorgio “Elogio ragionato dei papìns” pubblicato su in “Carnia” di Ulderica Da Pozzo e una sua prima bibliografia ragionata e suddivisa per aree disciplinari che arriva a quasi 150 titoli. Al libro hanno collaborato Carlo Bressan, Liliana Cargnelutti, Cristina Cescutti, Aldo Colonnello, Annalisa Comuzzi, Danilo De Marco, Aldo Durì, Antonietta Ferigo, Fabrizio Ferigo, Gian Paolo Gri, Claudio Lorenzini, Francesco Micelli, Paolo Pischiutti, Guglielmo Pitzalis, Francesca Valente, Norma Zamparo e Toni Zogno.
ato nel 1949 a Comeglians, si è laureato in medicina e chirurgia nel ’76 a Padova e si è specializzato prima in medicina del lavoro e poi in igiene e medicina preventiva. Ha sempre esercitato nella sanità “pubblica” in Friuli: prima a Udine come medico del lavoro poi nella sua Carnia, a Tolmezzo dove ha continuato la sua professione di medico del lavoro igienista. È stato fra le figure più prestigiose in assoluto della Carnia: lunghissimo l’elenco delle sue pubblicazioni che variano dalla storia alle tradizioni popolari, dalla medicina alla poesia, dalla scrittura di canzoni e musiche. E’ stato direttore del Museo Carnico delle Arti popolari Gortani di Tolmezzo; ha organizzato il più importante convegno internazionale sui Cramars. Fra le sue ultime fatiche il libro il “Certificato come sevizia” edito dall’editrice dell’Università di Udine Forum: un libro di denuncia delle assurdità del Belpaese che costringe i medici a certificare ciò che certificabile non è, impegnandoli in pratiche burocratiche infinite che costano tempo e risorse che vengono conseguentemente sottratte all’attività che i medici dovrebbero esercitare: visitare i cittadini. Nonostante l’aridità della materia, chi ha letto quelle pagine non ha potuto trattenersi da molte sane e grasse risate che derivavano dalla sua grande vena ironica. Una ironia che mai era disunita da una profonda conoscenza della materia. Non a caso è successivamente diventato consulente del ministero della Sanità.
Ferigo è stato per lunghi anni anche animatore dei Circoli culturali della Carnia (prossimamente uscirà un libro sul Tagliamento); è stato ideatore del Povolar Ensamble, un gruppo musicale degli anni ’70 composto prevalentemente da “padovani” che cantavano in carnico su testi scritti dallo stesso Ferigo; del Ferigo musicista e cultore della lingua friulane come non ricordare Jerbata, tredici canzoni di George Brassen, tradotte in friulano, suonate e cantate dal Povolar Ensamble; e ancora In forma di Peraulas, Cjancionetas e infine la Storia di un soldato (la tradizione di Historie du soldat) di Ramuz-Stravinskij diventata “Chè dal soldat.