COMEGLIANS- E’ morto Giorgio Ferigo
Giorgio Ferigo, scrittore, saggista, musicista, è morto ieri alle 12.20 all’ospedale di Tolmezzo, dopo un breve devastante malattia. Nato nel 1948 a Comeglians, si è laureato in medicina a Padova ed ha sempre esercitato nella sanità “pubblica” in Friuli: prima a Udine come medico del lavoro (ha lavorato fra l’altro alcuni anni alle concerie Cogolo di Zugliano ottenendo la fiducia e l’apprezzamento non solo dei lavoratori ma anche dei vertici dell’impresa) per poi trasferirsi nella sua Carnia, a Comeglians, lavorando o a Tolmezzo dove ha continuato la sua professione di medico del lavoro igienista. Autore di molti libri, di canzoni, di studi, di ricerche i suoi interessi variavano dalla storia e della cultura popolare ai problemi della sanità e dell’igiene, dalla musica al cinema, alla letteratura. Fra le sue ultime fatiche il libro il “Certificato come sevizia”edito dall’editrice dell’Università di Udine Forum: un libro di denuncia delle assurdità del Belpaese che costringono i medici a certificare ciò che certificabile non è, e i cittadini a subire. Nonostante l’aridità della materia, chi ha letto quello pagine lo ha fatto tutto d’un fiato, sorridendo e, a volte, ridendo di cuore per alcuni passaggi carichi della sua forte e inimitabile vena ironica.
Ferigo è stato per lunghi anni animatore dei Circoli culturali della Carnia (prossimamente uscirà un libro sul Tagliamento); è stato ideatore del Povolar Ensamble, un gruppo musicale degli anni ‘70 composto prevalentemente da “padovani” che cantavano in carnico su testi scritti dallo stesso Ferigo; del Ferigo musicista e cultore della lingua friulane come non ricordare Jerbata, tredici canzoni di George Brassen, tradotto in friulano da Giorgio Ferigo, suonate e cantate dal Povolar Ensamble; e ancora “In forma di Peraulas, Cjancionetas e infine la Storia di un Soldato (la tradizione di Historie du soldat) di Ramuz-Stravinskij diventata Chè dal soldaat. Ferigo ha collaborato con il ministero della Sanità e con la Regione per la semplificazione burocratica amministrativa di mille adempimenti e per la semplificazione del quadro legislativo; ha collaborato con l’Università di Udine e con Coldiretti per dare vita alla prima legge sulla ricomposizione fondiaria nell’area montana del Fvg; recentemente si era interessato sempre con l’Università e Confartigianato al problema delle “case incolte e abbandonate” ed infine ai problemi della caccia: il 9 giugno aveva coordinato un convegno al teatro all’Alpina a Comeglians organizzato da Coldiretti, Circoli Culturali della Carnia, Università e Cirmont.