MONTAGNA- Uncem soddisfatta del ddl regionale

“Il disegno di legge regionale che darà avvio al Nuovo Progetto Montagna rappresenta il primo passo verso un percorso di sviluppo integrato dell’area montana. Auspico che il Consiglio regionale approvi il testo in modo che il piano di programmazione possa essere attivato già a partire dal 2008 e diventi un esempio per le altre regioni d’Italia”. A esprimere soddisfazione per il recente disegno di legge regionale sulla montagna è Giuseppe Marinig, presidente dell’Uncem (Unione nazionale comuni, comunità, enti montani) Fvg, che sottolinea il ruolo attivo svolto dall’Unione attraverso numerose proposte e osservazioni presentate in sede di audizione e ritenute fondamentali per il funzionamento delle Comunità montane, ed evidenzia come: “E’ importante non vanificare un percorso di concertazione e programmazione iniziato nel 2004 e che ha portato alla stesura di documenti di programmazione specifici per ciascuna area montana della regione”.

Il Nuovo progetto montagna, infatti, il cui obiettivo è quello di portare sviluppo economico e sociale in montagna attraverso interventi nati dalla base, si è articolato in una prima fase di concertazione che ha coinvolto enti e organizzazioni, realtà pubbliche e private del territorio e in una seconda fase che ha portato all’elaborazione dei Piani di azione locale. “Il Progetto Montagna – prosegue Marinig – affronta in maniera sistemica tutte le componenti del territorio puntando sui processi di filiera e sullo sviluppo delle opportunità in un piano temporale medio lungo evitando i finanziamenti episodici. L’approvazione della norma darebbe una risposta concreta alle attese di tutte le forze sociali ed economiche e di tutti gli enti pubblici che hanno partecipato alla redazione dei progetti ma, soprattutto, alle popolazioni dei territori montani”.

In merito alla discussione sui costi della politica e sul ddl Santagata, che introduce il requisito altimetrico minimo di 600 metri di altitudine dei Comuni per essere considerati zone montane, Marinig ricorda come: “Per la classificazione dei territori montani esistono una serie di criteri indicati nella normativa e nelle ricerche realizzate in ambito europeo e nazionale che possono essere raggruppati in tre distinte categorie: fisica, socio-economica e connettività. In Friuli Venezia Giulia – continua Marinig – già nel 2003 le Comunità montane sono state ridotte da 10 a 4, così com’è stato diminuito notevolmente il numero di consiglieri e assessori. I problemi legati ai costi della politica non dipendono certamente dalla gestione della montagna ma dagli sprechi che altrove vengono fatti”. In quest’ottica anche l’Uncem regionale aderirà, mercoledì 24 ottobre, alla manifestazione, organizzata da Uncem, Federbim, FederForeste, Legautonomie, Club Alpino Italiano e Aem, che si terrà a Roma. Obiettivo dell’evento sarà quello di chiedere al presidente del Consiglio Prodi e al ministro delle Finanze Padoa Schioppa di stralciare l’articolo 13 dalla Finanziaria per riportare la questione delle Comunità montane all’interno della discussione della legge sulla montagna.