TREPPO C.- Energia, visita di Marsilio
La centrale di teleriscaldamento a biomasse
di Treppo Carnico sarà attiva già alla fine del 2007 e, nell’anno
successivo, verranno completati anche gli altri sei impianti
avviati in Carnia, compreso quello di Arta Terme, il più grande
della regione.
Lo ha annunciato Luigi Cortolezzis, sindaco di Treppo Carnico e
vice presidente della Comunità montana della Carnia all’assessore
regionale alle Risorse agricole e forestali Enzo Marsilio, in
occasione del sopralluogo che l’esponente regionale ha svolto
oggi all’impianto, per rendersi personalmente conto dello stato
di avanzamento dei lavori.
Prendendo atto che il programma di realizzazione della centrale
rispetta pienamente le previsioni, Marsilio ha sottolineato
l’urgenza di attivare le giuste sinergie con le imprese boschive
e le segherie della Carnia che, costituendo il fulcro del sistema
di approvvigionamento, devono essere da subito coinvolte.
"Questo – ha detto l’assessore – ci permetterà di avviare
un’efficace filiera foresta-legno-energia che, partendo da Treppo
Carnico, potrà poi allargarsi all’intera regione".
Nell’incontro si è parlato anche delle centraline idroelettriche
che la Comunità montana sta realizzando in Carnia, in particolare
di quella in fase di realizzazione a Forni di Sopra e di quella
in corso di progettazione a Paularo e si è anche valutato
l’impegno della Secab (Società Elettrica Cooperativa Alto But)
per un uso accorto delle fonti rinnovabili.
Nel sottolineare l’importanza del piano energetico sostenuto
dall’ente comprensoriale, Cortolezzis e Marsilio hanno convenuto
sulla necessità che lo stesso piano determini positive ricadute
economiche per tutte le famiglie della Carnia, riducendo i costi
delle bollette per illuminazione e riscaldamento. In questo senso
è stato ipotizzato che una quota delle entrate derivanti dal
funzionamento degli impianti, sia di teleriscaldamento sia
idroelettrici, possa essere destinato proprio all’abbattimento di
almeno il 20 per cento dei costi energetici delle famiglie, con
priorità per i nuclei familiari che risiedono nei territori più
marginali e svantaggiati.