TARVISIO- Rinasce il Rifugio “Zacchi”
Il nuovo rifugio “Zacchi”, da decenni sito su di uno splendido balcone naturale che si affaccia sulla conca dei laghi di Fusine, nel Tarvisiano, sta risorgendo giorno dopo giorno dalle ceneri del vecchio edificio, ormai fatiscente e da tempo in attesa di un radicale intervento di ristrutturazione.
Lo stesso assessore regionale alla montagna Enzo Marsilio ha voluto rendersene conto di persona, trovandosi già al lago superiore di Fusine per l’annuale festa del Corpo forestale regionale, ed ha potuto accertare lo stato dei lavori, che hanno comportato una spesa complessiva di oltre 500 mila euro, nel quadro di un programma Interreg Italia-Slovenia.
L’intervento è ormai in dirittura d’arrivo ed in vista dell’inaugurazione ufficiale che dovrebbe tenersi nei primi giorni di questo autunno.
La preesistente struttura del rifugio, uno dei più frequentati da alpinisti ed escursionisti trovandosi sotto la parete Ovest della Ponza Grande, nell’anfiteatro roccioso dominato dall’imponente mole del Mangart, fu inaugurata nel 1947 ed intitolata al Colonnello degli Alpini Luigi Zacchi, già Accademico del CAI, deceduto nel 1950 anche per i postumi di una dura prigionia in Russia.
L’Amministrazione regionale, proprietaria dell’edificio, dato in concessione al CAI di Tarvisio, ha deciso, qualche anno fa, considerata la vetustà della struttura, di procedere ad una radicale miglioria, con interventi che tenessero in buon conto le caratteristiche dell’ambiente naturale circostante, davvero unico per la bellezza del paesaggio e per la ricchezza di fauna e flora.
L’edificio è stato completamente ricostruito con la tradizionale tipologia detta “block-baus”, vero e proprio incastro di tronchi, sovrapposti l’uno all’altro: il tutto con legname proveniente dalla stessa foresta di Fusine di proprietà regionale e munito di certificazione PEFC (acronimo per “Programme for Endorsement of Forest Certification”, cioè “Programma per il mutuo riconoscimento di schemi di certificazione forestale”).
E’ stata anche realizzata una nuova caldaia a biomasse con bruciatore a fiamma inversa, che utilizzerà legname locale e darà la possibilità, per la prima volta nella sua storia, di un uso anche invernale del rifugio, anche grazie a interventi di miglioramento della viabilità della strada forestale che conduce allo “Zacchi”, la cui pendenza è stata ridotta dal 22 al 10% in modo da permettere il transito ad un “gatto delle nevi” o ad una motoslitta.
Nello scantinato è stato anche ricavato un nuovo spazio ricreativo comune, fornito di caminetto e forno, e ciò non potrà che migliorare il comfort degli utenti, che potranno accedere alla struttura dalla primavera del prossimo anno, dopo che il CAI di Tarvisio avrà individuato un gestore.
Arricchite anche le possibilità escursionistiche della zona, grazie ai lavori di messa in sicurezza del sentiero che dal rifugio (1380 m d’altitudine) conduce in circa due ore e mezza di cammino alla “Porticina”, stretta forcella rocciosa posta a 1850 m slm circa, sulla linea di confine con la Slovenia.