ARTA TERME- Presentato il “Progetto Candoni”

E’ stato presentato all’Hotel Savoia di Arta Terme il Progetto "Laboratorio Umberto-Apollo Candoni per le tecnologie multimediali" realizzato dalla provincia di Udine in collaborazione con l’Irecoop e Euroleader. Oltre 200 persone sono intervenute per partecipare ad una serata che ha rappresentato anche l’atto conclusivo dell’anno scolastico per l’istituto comprensivo di Arta, Zuglio e Paularo. A fare gli onori di casa, insieme al dirigente scolastico Pasquale d’Avolio, sono intervenuti l’assessore provinciale allo sviluppo della montagna, Vittorio Caroli, il presidente di Euroleader Daniele Petris e il nuovo sindaco di Arta Terme, Marino Peresson. Dopo mesi di lavori, i ragazzi delle scuole medie di Arta e Paularo hanno potuto presentare il proprio prodotto: un video multimediale su due antichi mestieri della montagna, il boscaiolo (Paularo) e il casaro (Arta). L’obiettivo del progetto infatti, era quello di introdurre i ragazzi all’uso delle nuove tecnologie, raccontando i mestieri del passato in maniera multimediale. Per fare questo i ragazzi hanno fondato due cooperative scolastiche (La "Dane" e "Stele Apline"). Un’iniziativa dedicata alle gesta dei Candoni di Cedarchis, che in passato hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della Carnia: Umberto, esperto nell’arte fotografica, e Apollo, fondatore di una delle più importanti industrie carniche, la Seima elettronica. «Attraverso il Fondo montagna – ha affermato Caroli – ci siamo proposti di puntare al mondo dei giovani e a quello della scuola, convinti che lo sviluppo della montagna passi attraverso il diretto coinvolgimento delle risorse umane, e di quelle più giovani in particolare». Caroli ha ricordato l’impegno della Provincia di Udine a favore delle scuole di montagna, prima con il progetto Telediddatica poi con la sistemazione di diversi laboratori scolastici, per arrivare al progetto Candoni, costato 60 mila euro (18 mila dei quali concessi da Palazzo Belgrado). «Abbiamo voluto – ha continuato l’assessore – che i ragazzi imparassero l’uso delle nuove tecnologie valorizzando, nel contempo, alcuni dei mestieri tipici della nostra montagna».