VERZEGNIS- Bracconiere cerca di investire guardiacaccia

Abbatte un capriolo illecitamente, cerca di portarlo a valle ma scoperto dagli agenti della Polizia provinciale, non rispetta l’alt e investe un guardiacaccia. E’ accaduto a Verzegnis domenica scorsa: un atto di bracconaggio che avrebbe potuto trasformarsi in disgrazia. Per far luce sull’accaduto sono in corso le indagini coordinate dalla Procura di Tolmezzo, in attesa che la competente Commissione disciplinare regionale adotti severi provvedimenti a carico dei trasgressori, R.S., un ingegnere carnico, e il suo complice. Questa la ricostruzione dei fatti fornita dalla Polizia provinciale. «Verso le 12 di domenica scorsa, una femmina di capriolo viene abbattuta con un unico colpo di arma da fuoco alla spalla». Dopo l’abbattimento, R.S., scende dal monte senza la sua preda: farsi trovare con un capriolo ucciso fuori stagione (la caccia a questo ungulato infatti, ai sensi del calendario venatorio regionale, è chiusa) potrebbe voler dire, oltre alla violazione di una legge, rischiare di non poter andare più a caccia per un lungo periodo.  R.S. però, non sa che i suoi movimenti sono già sotto l’occhio degli esperti guardiacaccia provinciali. «Verso le 17, quando ormai la zona è immersa nel buio – ha spiegato la Polizia provinciale – ecco che ricompare l’auto. All’imbocco della pista forestale, R.S. fa scendere un uomo che gli farà da “palo”», comunicandogli attraverso una ricetrasmittente movimenti sospetti. «Giunto all’ultimo tornante, a poche centinaia di metri dalla strada, i guardiacaccia della Provincia danno l’alt, accendendo le torce ed intimando a gran voce a R.S. di fermarsi. L’uomo decide di non arrestare l’auto ma accelerando urta un guardiacaccia che cadendo a terra si procura un trauma al ginocchio». R.S. continua la sua folle corsa senza recuperare il complice che verrà bloccato poco dopo. Alla fine R.S. incontra i guardiacaccia e giustifica la sua fuga con la presenza nel bagagliaio di una lepre investita e con la paura di essere scoperto e pertanto di essere sospeso dalla caccia. Nessun riferimento al capriolo, che viene ritrovato dai guardiacaccia a un chilometro dal punto in cui R.S. si è dato alla fuga, ai margini della strada. Gli agenti provinciali infortunatisi nel corso dell’operazione, hanno dovuto ricorrere alla cure del pronto soccorso. «Questo fatto – ha affermato il direttore della Riserva di caccia di Verzegnis, Franco Da Pozzo – rappresenta un atto terribile per l’attività venatoria, anche perché il colpevole appartiene ad una tipologia di persona che pur essendo colta agisce senza regole e rispetto. Un’azione di questo tipo, che purtroppo si è verificata già altre volte – ha aggiunto – dovrà sicuramente avere conseguenze disciplinari. Dispiace però che la Regione si dimostri insofferente a questi problemi, con procedimenti disciplinari mai avviati nei confronti di bracconieri-cacciatori colti in flagrante. Sembra quasi che nessun tecnico regionale abbia competenza o voglia intervenire».