MONTAGNA- Approvato il Piano di Sviluppo Montano
Su proposta dell’assessore alle Risorse
Agricole e Montagna, Enzo Marsilio, la Giunta regionale ha
approvato il riparto aggiuntivo di 310 mila euro tra le Comunità
Montane del Friuli Venezia Giulia e le Province di Gorizia e
Trieste; il Piano regionale per lo sviluppo montano 2006-2008;
l’assegnazione alle stesse Comunità Montane e Province delle
risorse del Fondo regionale per lo sviluppo montano pari a
4.847.190,60 euro relativi agli interventi 2006.
Per quanto riguarda il riparto di 310 mila euro (che rientra nel
totale di 4.847.190,60 euro), si tratta della metà della somma
prevista dalle variazioni di bilancio 2006 e assegnata secondo
precisi criteri (popolazione, territorio, etc.) alle Comunità
Montane e Province. Risulta così che alla Comunità Montana della
Carnia sono andati oltre 92 mila euro; a quella del
Gemonese,Canal del ferro e Val Canale, 58.548 euro; alla Comunità
Friuli Occidentale oltre 80 mila euro; alla Comunità Torre,
Natisone, Collio 47.735 euro; alla Provincia di Gorizia quasi 6
mila euro; a quella di Trieste 25.597 euro.
A tale riparto va aggiunto quello del Fondo regionale, pari a:
Comunità Montana della Carnia 1.347.736,03 euro; del Gemonese,
Canal del Ferro e Val Canale 856.919,46; del Friuli Occidentale
1.171.906,08; del Torre, Natisone e Collio 698.662,61; Provincia
Gorizia 87.320,52; Provincia Trieste 374.645,97.
Circa i contenuti del Piano per lo Sviluppo Montano, essi, in
continuità con le scelte operate nelle programmazioni precedenti,
cercano di avviare una programmazione per
"macro obiettivi" sulla base anche delle esperienze sin qui
acquisite. Sono stati individuati in linea di massima alcuni
obiettivi generali che interessano trasversalmente l’intero
territorio montano, anche se, in relazione alle specificità
locali, sono differenziate le modalità di perseguimento degli
stessi obiettivi.
Un primo obiettivo generale è quello di contrastare il processo
di degrado della situazione demografica, arrestando e invertendo
i processi di spopolamento e di invecchiamento della popolazione;
un secondo obiettivo riguarda un maggiore livello di sviluppo
economico che passa attraverso l’individuazione di nuove modalità
produttive per la montagna, in grado di innescare anche quelle
economie di scala o di privilegiare quelle produzioni di nicchia
che oggi appaiono un importante fattore di affermazione nel
contesto nazionale e internazionale, di sostenere e rilanciare le
filiere produttive ancora esistenti, di sostenere un processo di
diversificazione e specializzazione della struttura produttiva.
Un terzo obiettivo è quello di sostenere il processo di sviluppo
socio-economico in forma eco sostenibile, attraverso la
valorizzazione del territorio e delle sue risorse ambientali e
naturali, nonché attraverso una dotazione di infrastrutture
adeguata ma rispettosa dell’ambiente, finalizzate alla
valorizzazione delle potenzialità locali e all’elevazione della
qualità della vita in montagna.
