TOLMEZZO- Ue in primo piano nel convegno di sabato
Entro il 2010 l’UE vuole diventare l’economia,
basata sulla conoscenza, più dinamica al mondo.
Un grande obiettivo strategico che passa per la promozione di
quella che in Eurolandia si chiama, con linguaggio ormai comune,
inclusione sociale, coesione, mobilità, occupabilità e
competitività.
Elementi tutti di un disegno di sviluppo annunciato che dovrà
trovare concretezza anche attraverso progetti e programmi di
formazione e orientamento continui e attuati con sistemi
trasversali e sinergici tra mondo della scuola e mondo del lavoro
dove i “saperi diversi” diventano il ponte tra la domanda e
l’offerta.
Se ne è parlato sabato in un Convegno a Tolmezzo, presente
l’assessore regionale al lavoro Roberto Cosolini.
Diversi i percorsi analizzati: dai grandi progetti di
parternariato che coinvolgono più Paesi europei, alle esperienze
locali che, per un’area come quella specifica della montagna
carnica, presentano elementi di ulteriore complessità ma, ha
detto Cosolini, al tempo stesso testimoniano la vivacità e la
potenzialità di risorse di questa zona.
Stiamo, ha continuato l’assessore, riprogrammando l’obiettivo 3
del Fondo Sociale Europeo che ci accompagnerà, soprattutto sul
versante della formazione, fino al 2006.
Lo stiamo facendo partendo dall’idea che questa Giunta regionale
ha nel disegnare il futuro del Friuli-Venezia Giulia.
Pensiamo ad una regione che integra positivamente sviluppo
economico e progresso sociale: un duplice obiettivo che si
incardina sui due assi dell’innovazione come leva per lo sviluppo
economico e della coesione sociale come fattore di crescita, di
stabilità e di vita della Comunità.
La formazione, ha sottolineato Cosolini, è il punto di cerniera
tra questi due elementi.
Nel percorso di riprogrammazione dell’obiettivo 3 dovremo, pur
non abbandonando quanto di positivo è stato fatto, individuare
maggiori elementi di integrazione di sistemi e soggetti con la
massima flessibilità, la massima capacità innovativa e
dinamicità.
Ultima sottolineatura Cosolini l’ha riservata alla montagna.
Nei progetti a dimensione reale e vocati a quanto il territorio
esprime e che si stanno realizzando c’è, ha detto, un inizio di
rete per la ripresa: noi la sosterremo.
La politica, ha concluso, che con nuovo respiro stiamo portando
avanti con i Paesi vicini non potrà che aiutare quest’area dove i
confini dovranno essere vissuti come opportunità e non come
limite.
