ZONCOLAN: Viaggio nella possibile tappa del Giro d’Italia 2003
Il possibile arrivo di una tappa del prossimo Giro d’Italia non è certo passato inosservato in Carnia. Del resto i ciclisti del luogo conoscono la tremenda salita che da Ovaro porta al Monte Zoncolan e quindi sanno benissimo che la corsa rosa potrebbe decidersi proprio fra la Val di Gorto e la Val Calda. Ma conosciamo meglio questa terribile ascesa, giudicata da una commissione internazionale una delle più dure d’Europa. Significativi alcuni dati: ci sono ben 1205 metri di dislivello in soli 10,5 km mentre la pendenza media degli ultimi 8 km. è del 14,9\%, la massima del 20,3\%. I concorrenti percorrerebbero (usiamo sempre il condizionale) la statale 355 e, ad Ovaro, svolterebbero a destra in direzione della frazione di Liariis. La pendenza comincia ad essere già interessante, ma è solo l’antipasto. Nella piazza del paesino c’è l’indicazione per il monte Zoncolan e, dopo qualche centinaio di metri, un cartello segnala che l’ascesa, quella vera di 8 km, ha inizio. La strada è decisamente stretta e presenta molte buche, ma è ovvio che, se l’ipotesi della tappa diventerà realtà, verrà interamente riasfaltata, con ovvie ricadute positive anche per i turisti. Ai lati lo spazio è nullo e il passaggio contemporaneo di due auto in direzioni opposte è praticamente impossibile. Risalendo, comunque, si trovano delle piazzole dove anche il pubblico potrà sostare. La strada “tira su” che è un piacere ed è facile ipotizzare che le auto al seguito, costrette a salire ad una velocità ridottissima, potrebbero avere seri problemi di surriscaldamento. Dopo 5,6 km c’è un tratto durissimo, ma a questo punto la selezione sarà già stata ampiamente effettuata. Dopo 6,9 km si trova uno dei punti più delicati: in cinquecento metri ci sono tre gallerie consecutive, larghe 2,80 m e alte 2,50, non asfaltate e senza illuminazione. Qui dovranno essere effettuati i lavori più importanti, anche se sembra superato il problema del passaggio, ad esempio, dell’ambulanza. Lo spazio, infatti, è sufficiente. All’uscita dall’ultima galleria mancano 600 metri alla cima, ma l’ultimo tratto è durissimo. Non essendoci lo spazio sufficiente per predisporre il traguardo, è prevista una discesa di circa 3700 metri, difficile e in gran parte priva di barriere protettive (che dovranno essere create), verso l’ampio parcheggio della funivia. Oltre a Ovaro e Ravascletto, verrebbe così coinvolto anche Sutrio. Impressione: salite così, nelle grandi corse a tappe, se ne vedono poche. Lo spettacolo, quindi, sarebbe assicurato. Per la cronaca, durante la nostra “ricognizione” domenicale, abbiamo trovato un solo ciclista intento a raggiungere la cima, oltretutto dal versante di Sutrio, considerato più facile (si fa per dire): è la conferma che solo pochi temerari accettano la sfida dello Zoncolan. (di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)
