ZUGLIO: Il presidente Martini alla “Polse di Cougnes”
La posa della prima pietra per la
realizzazione degli ultimi due edifici che andranno a completare
la “Polse di Cougnes” di San Pietro in Carnia è stata
l’occasione, per il presidente del Consiglio regionale Antonio
Martini, per sottolineare l’importanza della struttura che sorge
accanto alla Pieve di Zuglio, destinata a diventare centro
propulsore e di riferimento per le parrocchie del Friuli, ma
anche punto di incontro interreligioso, di riflessione e di
meditazione, di ricerca storica e scientifica.
Una volta terminata, la “Polse” sarà composta in tutto da cinque
edifici più uno specolo disposti a semicerchio e tutto ciò verrà
reso possibile, ha detto Martini, grazie alla Fondazione, al suo
presidente don Giordano Cracina e al gruppo di volontariato che
ne fa riferimento.
La benedizione è stata impartita dall’arcivescono mons. Pietro
Brollo, ed è stata anche l’occasione per dedicare un crocifisso
in memoria dei sacerdoti della Carnia, per festeggiare i
cinquant’anni dall’ordinazione di don Pietro Degani, pievano di
Zuglio, ma anche per incontrare i “Scampanotadors furlans Gino
Ermacora”, che alla Polse hanno la loro sede.
Il presidente Martini, che ha sostenuto fin dall’inizio l’idea di
quest’opera, ha evidenziato i valori che hanno guidato
l’iniziativa, il fatto che chi lo vorrà potrà trattenersi a
pregare per meditare e conoscere sé stesso e gli altri, che la
Polse sarà luogo d’incontro per fedeli di altre religioni perché
dal dialogo s’impara a capirsi e che l’osservatorio astronomico
che verrà ospitato in uno degli edifici darà impulso a quella
ricerca che ben si affianca al momento meditativo.
Ma per un progetto che vede il suo compimento, è stato detto da
mons. Brollo interpretando i sentimenti della ventina di prelati
friulani intervenuti a San Pietro, vi è la preoccupazione per i
ridotti finanziamenti destinati al ripristino e soprattutto alla
manutenzione delle chiese. Dopo i tagli apportati ai contributi
derivanti dalla legge 53/83, il clero friulano chiede
all’Amministrazione regionale uno sforzo per ripristinare – con
le variazioni di bilancio – almeno quanto previsto negli anni
passati, così da non penalizzare oltre all’aspetto religioso
anche quello culturale e artistico e ha invitato il presidente
Martini a farsi interprete, in sede istituzionale, di questa
sentita esigenza.
