ALTO FRIULI: Nuova Provincia, presentata proposta di legge per referendum

I consiglieri Viviana Londero
(LN) e Giancarlo Cruder (CPR) hanno presentato alla V
Commissione, presieduta da Beppino Zoppolato (LN), una proposta
di legge che intende rivedere e rafforzare l’istituto del
referendum in Friuli Venezia Giulia, così come previsto dal nuovo
articolo 12 dello Statuto della Regione. Il fine ultimo è quello
di consentire in tempi relativamente brevi e senza intoppi lo
svolgimento della consultazione popolare per l’istituzione della
Provincia dell’Alto Friuli, ma anche proporre un testo organico
con cui ri-regolamentare tutta la materia nel suo complesso.

La nuova normativa in materia elettorale e referendaria, infatti,
approvata dal Consiglio regionale nella seduta dell’11 marzo
2002, come si sa non è non ancora entrata in vigore visto che si
deve attendere l’esito del referendum confermativo. Applicare la
vigente legislazione regionale sulle consultazioni popolari,
ovvero la 22 del 1988, significherebbe percorrere una strada ad
altissimo rischio di successivi ricorsi invalidanti l’eventuale
legge istitutiva di una nuova Provincia.

La proposta Londero-Cruder è composta di 38 articoli e va a
delineare tutte le procedure necessarie all’indizione del
referendum abrogativo, propositivo e consultivo, e relative
inammissibilità. I due consiglieri, che pure non nascondono la
necessità di modifiche al testo base, auspicano che la legge sia
approvata in tempi rapidi per dare avvio alle procedure
referendarie previste per l’istituzione della Provincia dell’Alto
Friuli.

Alessandro Tesini (DS), dopo aver affermato che ogni discussione
aveva poco valore mancando la Giunta per un confronto, ha
comunque fatto un intervento con il quale, tra l’altro, ha
affermato che se proprio si vuole andare avanti con la nuova
Provincia, lo si può fare con la normativa referendaria
attualmente in vigore, pur con dei rischi, ma meglio attendere
l’esito del referendum consultivo sulla legge elettorale prima di
mettere mano a qualunque nuova regolamentazione referendaria.

Zoppolato ha quindi spiegato che si è dato il via alla
discussione e alla presentazione degli emendamenti, ma poi si
attenderà l’esito del referendum consultivo. Ciò perché questa
potrebbe essere una proposta di legge che non serve.

Mario Puiatti (IpU) ha affermato che se il progetto è rispondere
alle richieste dei Comuni della montagna che vogliono una propria
Provincia, allora non capisce la proposta e ha chiesto perché non
si può utilizzare la LR 22/1988 modificandola con un semplice
articolo. Puiatti ha quindi bocciato diversi articoli della
proposta.

Cruder ha già ammesso che ci saranno delle necessarie modifiche –
così Franco Brussa (DL-Margherita) – e mi fa pensare che due
consiglieri di maggioranza sentano il bisogno di avere un terzo
testo avendone già due approvati sulla materia. Avete scelto di
fare un corpo unico legge elettorale-legge referendaria, ora ci
vuole coerenza.

Prendo atto che si vuole rimettere mano a una materia discussa
pochissimo tempo fa in Aula – ha chiosato Bruna Zorzini (IpU).
Condivido che si debba rimandare al dopo referendum. In un comunicato, i
Consiglieri regionali Viviana Londero (LN) e Giancarlo Cruder
(CPR) esprimono grande soddisfazione per il notevole passo avanti
compiuto nella V Commissione consiliare in merito al loro
progetto di legge in materia di referendum.

Il provvedimento, infatti, è stato illustrato dai due consiglieri
e ne è seguito un articolato dibattito che ha messo in chiaro le
posizioni delle varie componenti politiche.

Qualche sorpresa – scrivono Cruder e Londero – è venuta dai
gruppi dei DS e della Margherita che, pur avendo concordato, in
sede di Comitato ristretto, il percorso da seguire per consentire
il più rapidamente possibile l’attuazione del referendum
consultivo per l’istituzione della Provincia dell’Alto Friuli, in
Commissione hanno espresso riserve circa i contenuti e i tempi,
affermando che non è opportuno legiferare oggi su una materia che
sarà oggetto di referendum consultivo.

Noi siamo di diverso avviso – concludono i due proponenti – e
assieme alla maggioranza, a dibattito concluso, abbiamo espresso
la determinata volontà di approvare l’articolato, con gli
opportuni aggiustamenti, entro la prima quindicina di settembre.