UDINESE: A Gmunden con una rosa da sfoltire

Comincia nell’ incertezza la nuova stagione dell’ Udinese, costretta a portare nel ritiro di Gmunden, in Austria, agli ordini di Luciano Spalletti, 31 giocatori, che dovra’ necessariamente sfoltire nei prossimi giorni. Le difficolta’ del mercato, soprattutto per quel che riguarda le cessioni, si sono fatte quindi sentire anche a Nordest, tanto che la presentazione ufficiale della squadra e’ stata rinviata. Dove andranno Sosa, Jorgensen, Pineda e Muzzi, tanto per fare alcuni nomi? Rimarranno a Udine oppure saranno ceduti, come recita radio-mercato? Lo stesso Spalletti, alla presentazione,aveva sostenuto che andare in ritiro con tanti giocatori non era certo un vantaggio. Gia’ alcune settimane fa aveva quindi auspicato uno sfoltimento della rosa, ma anche il mercato dell’ Udinese langue. Jorgensen pare interessi all’ Inter, mentre Sosa e Pineda potrebbero rientrare in Argentina (Boca Junior). Muzzi e’ sempre al centro dell’ attenzione di una grande che, pero’,non si e’ fatta ancora sentire. In attesa quindi che qualche cosa si sblocchi anche sul fronte acquisti (si parla di Jancker, ma l’infortunio di Santa Cruz, giovane punta del Bayern, indurrà Beckenbauer&C. a trattenere il ventottenne nazionale tedesco), vecchi giocatori e nuovi acquisti sono partiti per il Salisburghese per incominciare una nuova avventura nel massimo campionato di calcio. ”Ho a disposizione una rosa vasta – ha commentato Spalletti – e competitiva. Se ci saranno delle partenze sono sicuro che la societa’ le sapra’ rimpiazzare. Partiamo quindi con grande entusiasmo convinti di poter fare bene. Personalmente sono motivatissimo perche’, dopo tre anni, e’ la prima volta che parto dall’ inizio. E questo e’ un vantaggio – ha detto – perche’ puoi forgiare la squadra come meglio credi”. L’ allenatore non si e’ sbilanciato su moduli e giocatori. Ha fatto capire che giochera’ prevalentemente con il 4-4-2 in base alla filosofia, gia’ delineata, del ‘primo non prenderle’. ”Negli ultimi campionati l’ Udinese ha subito troppi gol – ha detto Spalletti – e quindi e’ logico lavorare soprattutto sulla difesa. Ma le varianti possono essere diverse”. Tra i nuovi arrivati spicca la presenza di Nestor Sensini, di nuovo all’ Udinese dopo nove anni. ”E’ una grande soddisfazione per me essere ritornato a Udine da dove e’ partita la mia carriera in Italia – ha detto l’ argentino -; ho molte motivazioni e qui penso di poter fare ancora bene”. Da parte sua capitan Bertotto – anch’ egli desideroso di provare altre esperienze, ma al momento ancora bianconero – ha affermato che ”quest’ anno il nostro obiettivo deve essere quello di soffrire di meno. Poi, casomai, potremmo prenderci delle belle soddisfazioni e puntare a qualche risultato di prestigio”.
**”Contrari perche’ i problemi del calcio sono altri”: proprioo Bertotto e Sensini hanno bocciato la decisione di Vieri, Recoba e Ronaldo di autoridursi lo stipendio sostenendo che ”il problema vero e’ come sono gestite le societa’ di calcio”. ”Non mi ridurrei mai lo stipendio – ha detto Bertotto – anche perche’ gli stipendi medi dei calciatori italiani non sono certo quelli di Vieri, Recoba o Ronaldo. Non credo – ha aggiunto il capitano dell’ Udinese – che sia questa la strada da seguire per sanare il ‘circolo’ del calcio. Bisogna controllare meglio come sono gestite le societa’. Non credo – ha affermato Bertotto – che la colpa dei bilanci in rosso sia dei calciatori”. Anche Sensini, di nuovo a Udine dopo nove anni, si e’ detto contrario all’ iniziativa dei tre interisti. ”Loro hanno anche importanti contratti con gli sponsor che altri giocatori non hanno. Non credo pertanto che il loro esempio possa essere seguito. Ma il calcio – ha ammesso l’argentino – sta vivendo un momento difficile e qualche strada dovra’ pur essere percorsa.Non certo quella dell’ autoriduzione dello stipendio”