TARVISIO: Foresta tarvisiana, l’assessore Narduzzi polemico con il Tar
Netta presa di posizione dell’assessore
regionale alle foreste, Danilo Narduzzi, sul blocco, da parte del
TAR del Lazio, del trasferimento del Corpo forestale dello Stato
alle Regioni. Un blocco che coinvolge anche il Friuli-Venezia
Giulia, anche se esclusivamente per la non ancora risolta
presenza del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito della
Foresta di Tarvisio.
“Sto valutando l’opportunità, di concerto con le altre Regioni –
afferma l’assessore -, di impugnare la sentenza al Consiglio di
Stato”
“Nella nostra regione – ricorda Narduzzi – la costituzione del
Corpo forestale regionale, attuata già nel 1969, ha determinato
una situazione estremamente positiva in termini di efficienza ed
efficacia in tutti i settori di attività dei nostri forestali,
specie per quanto riguarda la lotta gli incendi boschivi, dove
raggiungiamo livelli di assoluta eccellenza”.
In proposito i dati a disposizione, pur mancando il raffronto con
le altre regioni italiane, dimostrano in maniera inequivocabile
la capacità di intervento del Corpo forestale in questa delicata
opera.
Tali dati, secondo l’assessore Narduzzi, stridono con le
motivazioni con cui il TAR del Lazio ha accolto i ricorsi di 300
guardie forestali, del WWF e di altre associazioni ambientaliste
contro il trasferimento alle Regioni del 70 per cento del
personale del corpo. In proposito si era infatti sostenuto che
“il passaggio alle Regioni avrebbe determinato tra l’altro la
perdita di vigilanza sugli incendi dei boschi”.
La Foresta di Tarvisio è ancora oggi gestita, tramite il Corpo
Forestale dello Stato, dal Ministero per le Risorse agricole e
forestali, in convenzione con il Fondo Economale per il Culto
presso il Ministero degli Interni.
Il trasferimento della gestione della foresta demaniale
all’Amministrazione regionale, il passaggio (in opzione), del
personale statale che vi opera (circa 50 persone) nel ruolo unico
dei dipendenti della Regione, il trasferimento dallo Stato alla
Regione degli oneri finanziari per il pagamento del personale
citato, risolverebbero una situazione alquanto anomala con la
presenza in regione di due corpi forestali.
Fra l’altro, a seguito dell’entrata dell’Austria nell’Unione
europea, le motivazioni politiche e diplomatiche che avevano
congelato in capo allo Stato la gestione di quella foresta sono
venute definitivamente meno.
