UDINESE: Manfredini, l’anno della conferma

Negli ultimi giorni del 2001 Thomas Manfredini non era certo un ragazzo felice. Fino a quel momento aveva giocato in campionato solo una trentina di minuti all’Olimpico con la Roma; poi Hodgson lo aveva messo in disparte. Comprensibile quindi, a quel tempo, il suo sfogo, con la voglia di cambiare aria perché un giocatore a 22 anni deve giocare, a costo di scendere di categoria. Fortunatamente i propositi del ferrarese non si sono avverati, perché nel girone di ritorno, complici anche gli infortuni di Bertotto, Sottil e Gargo, Ventura lo farà scendere in campo in 14 occasioni. Una carta che Thomas si è giocato alla grande, tant’è che per lui si preannuncia un posto da titolare in quella che potrebbe essere la difesa a quattro varata da Spalletti, con, da destra a sinistra, Bertotto, Sottil, Sensini e, appunto, Manfredini.
“Ho letto i giornali, ma l’unico che prende le decisioni è l’allenatore. Il mio obiettivo è confermare le buone cose fatte l’anno scorso, cercando ovviamente di migliorare sempre più”.
Una difesa che appare decisamente solida.
“Certo, ma non dimentichiamoci di Kroldrup e Caballero, che l’anno passato hanno dimostrato il loro valore. E poi l’arrivo di Sensini ci garantirà quella dose di esperienza che in una squadra giovane e ricca di stranieri è sempre importante. Certo che giocare a fianco di giocatori così bravi e maturi, non potrà che essermi di aiuto”.
I movimenti non sono stati molti, anzi, ma secondo te questa Udinese è migliore rispetto a quella della stagione scorsa?
“Sicuramente la rosa si è rafforzata. Jankulowski è un acquisto azzeccato e non dimentichiamo che riavremo a tempo pieno Jorgensen e Alberto, due elementi in grado di fare la differenza”.
Il ritorno di Spalletti è stato fortemente voluto dai giocatori che lo avevano conosciuto per qualche mese ad inizio 2001.
Anche il tuo parere è stato favorevole?
“Ovviamente sì, due stagioni fa il mister mi aveva concesso grande fiducia e queste cose non si dimenticano. Sono in debito con lui e farà di tutto per ripagarlo sin da queste giornate di ritiro”. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)