UDINESE: Piacenza superiore, sconfitta meritata

Il Piacenza avanza al ritmo di Hubner. Il trentacinquenne attaccante, capocannoniere dello scorso campionato, arrivato a 215 gol in carriera (58 in serie A), e’ stato con Maresca il grande protagonista di una partita che ha consentito gli emiliani di balzare in vetta alla classifica al pari di alcune delle grandi. Hubner, gia’ autore del gol-vittoria a Brescia sette giorni fa, ha dato un’ altra grande prova: al suo attivo un gol, messo a segno al 26′ del primo tempo su bell’ invito di Di Francesco, una traversa e un palo, oltre a una rete annullata per fuorigioco di Montano. I suoi meriti hanno avuto il giusto risalto anche perche’ l’ Udinese non e’ stata avversario arrendevole. Al pericolo costruito da Hubner in avvio infatti, Muzzi ha risposto al 14′ sprecando con un tiro addosso a Guardalben un brillante spunto personale. E dopo lo svantaggio, Jancker al 36′ ha sparacchiato in curva la palla del pareggio. I friulani hanno sofferto in difesa, com’ era del resto prevedibile, alla luce delle assenze di Gargo, Bertotto e Sottil. Inoltre, l’ esperienza di Sensini non e’ stata sufficiente a compensare il ridotto dinamismo dell’ argentino. Per parte sua, il Piacenza ha avuto nella continuita’ di Maresca e Di Francesco lo strumento ideale per innescare le mosse dello scatenato Hubner, non sempre assistito pero’ da Montano. Insomma, sul piano del gioco, la squadra di Agostinelli e’ sembrata piu’ lineare e pratica rispetto a un’ Udinese costretta spesso ad arretrare. Spalletti ha deciso di intervenire nella fase iniziale della ripresa senza tuttavia modificare troppo l’ impianto tattico (Jorgensen per Alberto e Iaquinta per lo spento Jancker). Le sostituzioni non hanno avuto grande effetto ma l’ inserimento di Jorgensen sulla fascia sinistra ha vivacizzato la manovra offensiva dei bianconeri. A questo punto, e’ arrivata la risposta di Agostinelli che ha tolto una punta (Montano) per immettere il difensore Tramezzani, alla centesima presenza con la maglia biancorossa. Il Piacenza ha avuto forse il torto di preoccuparsi eccessivamente, puntando al semplice controllo della situazione. Cosi’ i friulani hanno assunto l’ iniziativa e al 28′ Jorgensen ha costretto Guardalben a una difficile parata a terra. E’ stato il periodo di maggior sofferenza per gli emiliani, a lungo incapaci di uscire con profitto dal guscio. L’ Udinese pero’ non e’ andata oltre una supremazia fine a se stessa, complice la giornata non proprio positiva di tutti i suoi attaccanti. Superata indenne la fase critica, il Piacenza ha colpito alla prima azione di rimessa ben congegnata (43′ st). Tramezzani ha fatto scattare un rapido capovolgimento di fronte servendo il solito, infaticabile Di Francesco: pronto cross per Maresca che, di sinistro, non ha avuto difficolta’ a battere da pochi passi l’ incolpevole De Sanctis. Non e’ mancata alla fine l’ ovazione per Maresca, gia’ diventato l’ uomo-guida di questo sorprendente Piacenza. Pochi i concetti espressi dall’ allenatore dell’ Udinese: ”Nel primo tempo, il Piacenza ha giocato meglio e meritato il vantaggio. In questi casi la differenza la fanno la corsa, la voglia e la disponibilita’, e sotto questo aspetto noi dobbiamo sicuramente migliorare. Non dobbiamo cioe’ aspettare di andare in svantaggio, anche se nella ripresa avremmo meritato qualcosa di piu’. Le punte titolari? Le ho sostituite entrambe perche’ le ho viste stanche”. Nestor Sensini e’ l’ unico giocatore friulano a presentarsi in sala stampa. ”Quello con Hubner – dice – e’ stato un bel duello. Sicuramente lo ha vinto lui, dimostrando interamente ancora una volta il suo valore. Noi abbiamo sbagliato troppe occasioni, specie nel primo tempo, per pretendere di pareggiare”.