RIGOLATO: Capannone, Gressani replica ai tre artigiani

Sul caso del capannone di Rigolato, in particolare su quanto dichiarato dagli artigiani D’Andrea, Di Somma e Fruch in risposta alle accuse di Giovanni Gressani, lo stesso consigliere comunale di Tolmezzo precisa di non aver mai messo in dubbio la loro serietà e capacità. Il suo scopo era solo quella di far capire ai cittadini se fosse stato necessario o meno costruire un capannone per attività produttive su due piani se poi il primo non regge il peso dei macchinari. “Riguardo l’occupazione abusiva- prosegue Gressani- già il 5 marzo 2001 feci richiesta scritta alla Comunità Montana per conoscere i motivi per i quali i tre artigiani e il sindaco Fabio D’Andrea occupavano da circa un anno il capannone. Nel piazzale, infatti, c’erano impalcature, caldaie e boiler vecchi, nel capannone era parcheggiato il camion di Albano D’Andrea e parte di esso serviva da magazzino al sindaco”.
Infine Gressani, che dice di non aver l’abitudine di raccontare falsità bensì fatti documentati, spiega che al 30 agosto 2002 nel capannone non c’era nessuna attività in produzione.