TOLMEZZO: Truffa Tucker anche in Carnia
Gia’ nello scorso mese di maggio i Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo avevano denunciato in stato di liberta’ nove persone coinvolte in vario modo con la megatruffa legata al ‘Tucker’, il cosiddetto ‘tubo salva-energia’ e antinquinamento. Lo hanno reso noto ieri, con un comunicato, gli stessi Carabinieri della citta’ carnica. Le ipotesi di reato per le quali i nove (tra cui sette componenti del consiglio di amministrazione della Tucker di Riccione) erano stati denunciati sono l’ associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe e frode in commercio e la falsificazione di scrittura privata. Il fascicolo con tutte le risultanze delle indagini, coordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Tolmezzo Maria Elena Teatini, era stato poi trasmesso alla Procura della Repubblica di Rimini. L’ inchiesta era partita dalla denuncia di un uomo di Rigolato, il quale aveva lamentato il mancato funzionamento del ‘Tucker’, per il quale aveva pagato quasi dieci milioni di lire (8.900.000 per l’ acquisto e un milione per l’ adesione al programma di franchising). La stessa ‘Tucker’, dopo il sequestro dell’ apparecchio da parte degli uomini dell’ Arma, aveva restituito all’ uomo il denaro versato,al fine di fargli ritirare la denuncia. La Procura della Repubblica del Tribunale di Tolmezzo, tuttavia, aveva ormai ipotizzato una serie di reati per i quali la procedibilita’ e’ d’ ufficio e, quindi, obbligatoria. Oltre ai sette componenti del consiglio di amministrazione della ‘Tucker’, le denunce erano state fatte anche contro S.D.A, di 40 anni, e L.M., di 37 anni, entrambi residenti a Laggio di Cadore (Belluno), attraverso i quali la societa’ di Riccione cercava di estendere la sua attivita’ in Veneto, nella zona del Cadore, e in Friuli-Venezia Giulia.
